La speaker della Camera: "Ha violato la Costituzione e minato la sicurezza nazionale". E il presidente Usa autorizza la pubblicazione integrale della trascrizione della telefonata con Zelensky
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Rischio impeachment per Trump. Lo scandalo dell'Ucraina compatta i dem, convincendo Nancy Pelosi sulla necessità di avviare le manovre per la messa in stato di accusa del presidente. Mentre il tycoon ha autorizzato la pubblicazione integrale della trascrizione della telefonata con il leader ucraino Zelensky, la speaker della Camera ha annunciato l'avvio di un'indagine per il possibile impeachment: "Trump danneggia la sicurezza nazionale".
Nancy Pelosi: "Trump ha violato la Costituzione e minato la sicurezza nazionale" - La speaker della Camera, nel suo discorso, ha affermato: "Il presidente deve essere ritenuto responsabile" per il "suo tradimento alla sicurezza nazionale e all'integrità delle nostre elezioni". Secondo la Pelosi, "le azioni del presidente hanno violato la costituzione. Nessuno è al di sopra della legge".
Tutte le accuse che pendono sul presidente - Trump viene accusato di aver cercato di "arruolare" un governo straniero al fine di ricevere un aiuto politico utile alla sua rielezione: quello di colpire il suo più probabile avversario alle urne, l'ex vicepresidente Biden appunto. Non solo: Trump è accusato di non aver voluto collaborare con il Congresso che chiedeva chiarezza sulla famigerata telefonata del 24 luglio a Zelensky, quando almeno otto volte avrebbe chiesto di indagare per corruzione sulla società nel cui board sedeva il figlio dell'ex braccio dell'ex numero due dell'amministrazione Obama.
La replica: "Impeachment? Un aiuto per la mia rielezione" - L'impeachment è "una continuazione della peggiore caccia alle streghe della storia politica". E' la dura replica di Trump. Secondo il presidente americano, una possibile procedura di impeachment contro di lui avrebbe un impatto positivo dal punto di vista elettorale. "Dicono tutti che sarebbe positivo per me in occasione delle elezioni", ha dichiarato Trump, che cercherà di ottenere un secondo mandato di quattro anni nel novembre 2020.
"I dem rovinano il successo all'Onu con una caccia alla streghe" - E, in contemporanea all'annuncio della Pelosi, Trump ha twittato: "Un giorno così importante alle Nazioni unite, un così grande lavoro e un così grande successo, e i democratici deliberatamente dovevano rovinare e sminuirlo con altre breaking news con la spazzatura di una caccia alle streghe. Che brutta cosa per il nostro Paese!".
Such an important day at the United Nations, so much work and so much success, and the Democrats purposely had to ruin and demean it with more breaking news Witch Hunt garbage. So bad for our Country!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) September 24, 2019
Furia Trump su Twitter per impeachment: "E' molestia" - La furia di Trump contro l'avvio dell'indagine per un suo possibile impeachment si è quindi scatenata su Twitter, con quattro cinguettii furiosi nell'arco di 11 minuti. Il presidente Usa ha parlato di "molestie ai danni del presidente", di "caccia alle streghe quando non hanno neanche visto la trascrizione" della telefonata con il leader dell'Ucraina. Poi ha nominato uno a uno quelli che ritiene i responsabili fra le fila dei democratici: "Pelosi, Nadler, Schiff e ovviamente Maxine Watres. Potete crederci?".
La Casa Bianca darà al Congresso la denuncia della telefonata di Trump - "Il segretario di Stato Pompeo ha ricevuto il permesso dal governo ucraino di rendere nota la trascrizione della telefonata che ho avuto con il presidente Zelensky", ha poi annunciato su Twitter Trump. L'impeachment, ha ribadito nuovamente, è una "truffa totale" e una "caccia alle streghe da parte dei democratici!". La Casa Bianca, dunque, si prepara a consegnare al Congresso entro la fine della settimana sia la denuncia dell'informatore che ha segnalato la telefonata di Trump a Zelensky, sia il relativo rapporto dell'ispettore generale.
Il presidente Usa minimizza lo scandalo delle presunte pressioni - La svolta democratica è arrivata mentre Trump era all'assemblea generale dell'Onu, da dove ha minimizzato lo scandalo delle presunte pressioni su Zelensky per l'avvio di un'indagine su Joe Biden. Il presidente ha ammesso di aver congelato 391 milioni di dollari di aiuti a Kiev nei giorni precedenti la telefonata del 25 luglio con il leader ucraino. E la colpa, ha spiegato Trump, è dell'Europa: il congelamento è stato infatti deciso per spingere l'Ue a contribuire e sostenere adeguatamente l'Ucraina. Nulla a che vedere quindi con le presunte pressioni su Zelensky per un'indagine sul figlio di Joe Biden, un'ipotesi che è solo una "caccia alle streghe" dei democratici che "non hanno idea di come fermarmi", ha detto il tycoon.
Joe Biden favorevole alla messa in stato di accusa di Trump - Una spiegazione che ha fomentato le polemiche e unisce i democratici, che sempre più numerosi si dicono favorevoli a un impeachment di Trump. A sostenere la messa in stato di accusa di Trump è anche l'altro protagonista dello scandalo dell'Ucraina, Joe Biden. L'ex vice presidente appoggerà la procedura nel caso in cui la Casa Bianca continui a ignorare le richieste del Congresso sulla consegna dei documenti e delle informazioni relative alla conversazione telefonica fra Trump e Zelensky, sul quale il presidente americano avrebbe fatto pressione allo scopo di danneggiare Biden, suo possibile avversario nella corsa per la rielezione. "Sono in testa ai sondaggi e non hanno idea di come fermarmi. L'unica strada che possono provare è l'impeachment", ha affermatoTrump a margine dell'Onu.
I repubblicani difendono Trump: "I dem non accettano la sua vittoria del 2016" - "I democratici hanno voluto mettere sotto accusa Trump dal primo giorno. Non potevano proprio sopportare i risultati delle elezioni del 2016". Così Kevin McCarthy, senatore leader dei Repubblicani, su Twitter. A difesa di Trump è intervenuto anche John Barrasso, senatore del Wyoming. "I democratici - ha twittato - hanno lavorato per minare il presidente Donald Trump dal primo giorno. Ora stanno battendo il tamburo dell'impeachment e alzando la macchina della rabbia".
La Casa Bianca: "Attacchi dem a Trump faziosi e patetici" - I democratici con i loro attacchi "al presidente e alla sua agenda non solo sono faziosi e patetici, ma anche inadempienti del loro dovere costituzionale" perché minano "qualsiasi possibilità di progresso legislativo": così la Casa Bianca in una nota del portavoce, a commento dell'indagine di impeachment.