Con l'uccisione di un prete in Francia cresce il numero delle vittime del terrorismo. Viviamo nella paura con il concreto rischio che il bilancio possa continuare a salire
Continua in Europa la lunga scia di sangue e morte. Una scia marchiata dal terrorismo quasi sempre di matrice islamica che. dopo l'11 settembre 2001, ha colpito sempre più spesso il nostro continente. Tutto è iniziato in Spagna nel 2004 quando Al Qaeda colpì tre stazioni della linea ferroviaria alla vigilia delle elezioni. L'allora premier Aznar accusò l'Eta salvo poi fare dietrofont. Non solo la Spagna ha però pagato un prezzo altissimo nella lotta al terrorismo.
GERMANIA - Domenica 24 luglio poco prima della mezzanotte un rifugiato siriano di 27 anni , affiliato all'Isis, si è fatto esplodere con il suo zainetto durante un concerto a cui stavano assistendo 2500 persone. Per fortuna l'esplosione è avvenuta all'ingresso e non ci sono state vittime se non l'attentatore stesso.
Solo due giorni prima Monaco di Baviera ha vissuto ore di terrore dopo che Ali Sonboly, un tedesco-iraniano di 18 anni, è entrato all'interno del centro commerciale Olympia, sparando all'impazzata uccidendo nove ragazzi prima di suicidarsi.
Ma i tedeschi avevano avuto un ulteriore anticipazione il 18 luglio quando, sempre in Baviera, un giovane profugo di nazionalità afghana ha attaccato, ferendoli, con accetta e coltello 5 passeggeri di un treno. Il giovane, dopo un tentativo di fuga, è stato ucciso dalle forze dell'ordine.
FRANCIA - Il paese transalpino è stato quello che ha pagato il prezzo più alto in termini di vittime in questa lunga scia di terrore. L'ultimo episodio è stato a Nizza, dove nel giorno dei festeggiamenti per l'anniversario della presa della Bastiglia, un camion guidato da un uomo ha ucciso 84 persone, tra cui molti bambini sul lungomare della Promenade des Anglais.
Come dimenticare poi il triplice attacco che la sera del 13 novembre 2015 ha sconvolto Parigi provocando 130 morti tra i dintorni dello stade de France, l'11/o arrondissement e la sala concerti del Bataclan.
E ancora il 7 gennaio 2015 la strage nella redazione del giornale satirico Charlie Hebdo con dieci morti e un paio di giorni dopo l'uccisione di quattro persone, prese in ostaggio, all'interno di un supermercato kosher a Vincennes.
Non va dimenticato poi, nel marzo 2012, l'agguato compiuto a Tolosa davanti ad una scuola ebraica in cui hanno perso la vita un rabbino e tre studenti. Lo stesso uomo autore dell'agguato, una settimana prima, aveva attaccato alcuni militari a Tolosa e Montauban provocando tre morti e un ferito.
BELGIO, TURCHIA E DANIMARCA - La capitale belga è stata colpita, nel marzo di quest'anno, dal terrorismo islamico con un doppio attacco all'aeroporto di Zaventem prima e alla stazione del metro di Maalbeek poi. Trentuno i morti e più di 300 feriti il tragico bilancio della strage. Sempre a Bruxelles , nel maggio 2014, un uomo francese di origini arabe, ha ucciso 4 persone a colpi di kalashnikov.
La Turchia, prima del fallito golpe militare per spodestare dal potere il presidente Erdogan, è stata sconvolta da due attacchi terroristici. Il primo, avvenuto ad Ankara, il 10 ottobre 2015 , nel corso di una manifestazione filo-curda, ha provocato 103 morti e oltre 500 feriti davanti alla stazione centrale di Ankara. Mentre un altro attacco,attribuito ai seguaci dello Stato Islamico, è avvenuto a Suruc, al confine con la Siria: il bilancio in questo caso è stato di 34 morti e oltre un centinaio di feriti tra gli attivisti della causa curda.
Copenaghen, nel febbraio 2015, è stata il teatro di una sparatoria che ha provocato un morto e 3 feriti all'interno di un caffè, dove era in corso una manifestazione sulla libertà d'espressione organizzata dall'artista Lars Vilks, autore in passato di alcune caricature del profeta Maometto. Poche ore dopo un'altra sparatoria ha provocato 3 feriti nei pressi di una sinagoga.
INGHILTERRA E SPAGNA - I primi due episodi terroristici che hanno insanguinato la storia europea sono quelli di Madrid e Londra. Nella capitale spagnola, alla vigilia delle elezioni presidenziali, nel marzo 2004, tre attentati provocati dall'esplosione di alcune bombe nascoste nei bagagli di diversi treni, hanno provocato 191 morti e quasi 2000 feriti.
L'anno successivo, il 7 luglio 2005, quattro attentati suicidi sulla metropolitana e su un autobus sono costati la vita a 56 persone, tra cui i 4 kamikaze. I feriti sono stati oltre 700.
La sensazione purtroppo è che questa ondata di terrore e violenza sia destinata a continuare nel corso del tempo e a porre il continente europeo in un perenne stato di allarme e inquietudine.