"Le proteste palestinesi non erano certo il Festival di Woodstock", ha detto il ministro israeliano Avigdor Lieberman,replicando alla richiesta dell'Onu di aprire "un'indagine indipendente e trasparente"
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Non ci sarà alcuna commissione di inchiesta sugli scontri di Gaza. Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano, Avigdor Lieberman, replicando alla richiesta del segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, di aprire "un'indagine indipendente e trasparente" sui disordini che venerdì hanno portato alla morte di diversi palestinesi. "Basta con questi continui ipocriti appelli", ha aggiunto Lieberman.
"Non c'è stato uso eccessivo della forza", ha detto ancora Liberman, sottolineando che le proteste dei palestinesi "non erano certo il Festival di Woodstock".
L'esercito israeliano è stato criticato da gruppi a tutela dei diritti, che lo accusano per avere utilizzato proiettili veri contro i manifestanti. Sabato, tuttavia, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha elogiato l'operato dei militari, ringraziandoli per avere "protetto i confini del Paese".
I dimostranti palestinesi si erano raccolti in diversi punti della frontiera fra Israele e Gaza per la cosiddetta "Grande marcia del ritorno", ufficialmente organizzata dalla società civile e sostenuta da Hamas. Obiettivo: chiedere il "diritto al ritorno" per i rifugiati palestinesi e denunciare il blocco imposto da Israele a Gaza. È stata lanciata in coincidenza con la Giornata della Terra, in cui ogni 30 marzo si ricorda la morte di sei arabi israeliani durante le manifestazioni del 1976 contro la confisca di terreni da parte di Israele. Durerà per sei settimane, fino alla metà di maggio, quando i palestinesi ricordano la Naqba, l'esodo seguito alla guerra del 1947-1948.