Scontri in Perù, si aggrava il bilancio: coprifuoco nella regione di Puno
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Le proteste e le violenze sono state scatenate dalla destituzione del presidente Pedro Castillo. I manifestanti chiedono le dimissioni della presidente Dina Boluarte
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Il bilancio degli scontri in Perù si aggrava: i morti salgono a 44, 17 in più rispetto all'ultimo conteggio. Il governo ha decretato il coprifuoco nella regione meridionale di Puno, teatro dei disordini, in particolare a Juliaca, tra forze di sicurezza e manifestanti che chiedevano le dimissioni della presidente Dina Boluarte. Centinaia di persone sono rimaste ferite.
Le proteste e le violenze in Perù sono state scatenate dalla destituzione del presidente Pedro Castillo, che sta scontando una condanna a 18 mesi di custodia cautelare. L'intera zona interessata dagli scontri è stata isolata.
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Il premier peruviano Alberto Otarola ha annunciato l'invio di una missione "di alto livello" a Puno. Una missione che si propone di cercare "il dialogo, portare medicine", ha detto il primo ministro chiedendo ai manifestanti di permettere l'ingresso dei mezzi di soccorso. "La situazione ci obbliga a prendere una serie di azioni di carattere umanitario".