Unica voce fuori dal coro è stata quella del premier ungherese Viktor Orban: "Trump oggi schierato coraggiosamente per la pace". Meloni: "La divisione dell'Occidente rende tutti più deboli"
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Dopo l'acceso scontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, l'Europa si stringe attorno al presidente ucraino confermando il proprio sostegno. "Ogni divisione dell'Occidente ci rende tutti più deboli e favorisce chi vorrebbe vedere il declino della nostra civiltà. Non del suo potere o della sua influenza, ma dei principi che l'hanno fondata, primo fra tutti la libertà - ha commentato Giorgia Meloni -. Una divisione non converrebbe a nessuno". "E' un momento di grande tensione, per questo bisogna tenere i nervi saldi, reagire con grande calma e vedere quale sarà l'evoluzione dopo questo colloquio, che certamente non è andato bene", ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Vediamo come si sviluppa la situazione anche della trattativa che ci dovrà essere tra Stati Uniti, Russia, anche l'Ucraina ci dovrà essere, ed anche l'Europa, che deve essere unita e parlare con una voce sola. E' un passaggio delicato, dobbiamo essere molto prudenti", ha quindi aggiunto.
Tra i primi a prendere posizione ed esprimere solidarietà a Zelensky era stato il primo ministro polacco Donald Tusk, sottolineando il supporto europeo all'Ucraina: "Caro Volodymyr Zelenskyy, cari amici ucraini, non siete soli", ha scritto infatti Tusk su X.
"La tua dignità onora il coraggio del popolo ucraino. Sii forte, sii coraggioso, sii impavido. Non sei mai solo, caro Presidente Zelensky. Continueremo a lavorare con voi per una pace giusta e duratura", hanno twittato su X la Presidente della Commissione Ue, Ursula Von del Leyen, e la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola.
Non è tardata ad arrivare anche la reazione dell'Alto Rappresentante Ue Kaja Kallas. "L'Ucraina è l'Europa! Siamo al fianco dell'Ucraina. Incrementeremo il nostro sostegno all'Ucraina affinché possa continuare a contrastare l'aggressore. Oggi è diventato chiaro che il mondo libero ha bisogno di un nuovo leader. Sta a noi europei raccogliere questa sfida".
Anche il presidente francese Emmanuel Macron ha immediatamente commentanto l'incidente, ribadendo il rispetto per chi lotta, e ha evidenziato l'importanza di riconoscere chi è l'aggressore e chi la vittima in questo conflitto. "Se qualcuno gioca alla Terza Guerra Mondiale, il suo nome è Vladimir Putin", non l'ucraino Volodymyr Zelensky, come detto da Donald Trump, ha quindi aggiunto Macron. "Se c'è una sola persona, che abbiamo sentito tutti minacciarci con le armi nucleari, che sta giocando alla Terza Guerra Mondiale, non dovremmo cercarla a Kiev. Dovremmo piuttosto cercarla a Mosca".
Sulla stessa linea anche la Germania. "Nessuno vuole la pace più delle cittadine e dei cittadini dell'Ucraina! Per questo noi cerchiamo insieme la strada per una pace duratura e giusta. L'Ucraina può fidarsi della Germania e dell'Europa", ha fatto sapere Olaf Scholz, con un comunicato diramato dalla cancelleria tedesca.
In Spagna, il presidente del governo Pedro Sanchez ha espresso solidarietà, dichiarando: "Ucraina e Spagna sono con voi", unendosi così al coro di sostegno europeo. Dal Regno Unito, i media confermano che la posizione britannica rimane ferma, enfatizzando l'impegno per una pace che garantisca la sovranità e la sicurezza dell'Ucraina. Il primo ministro britannico Keir Starmer ha sottolineato che non può esserci "nessun negoziato sull'Ucraina senza l'Ucraina", evidenziando il ruolo cruciale che l'Europa deve svolgere nella difesa dei suoi alleati.
Unica voce fuori dal coro è stata quella del premier ungherese Viktor Orban. "Gli uomini forti fanno la pace, gli uomini deboli fanno la guerra. Oggi il Presidente Donald Trump si è schierato coraggiosamente per la pace. Anche se per molti è stato difficile da digerire. Grazie, signor Presidente!", è infatti il messaggio che ha affidato a X.