UN'ETA' DI 4,5 MILIARDI DI ANNI

Scoperta in due meteoriti l'acqua più "antica" del Sistema solare

"Questa è la prima volta che troviamo sostanze organiche insieme all'acqua liquida che è cruciale per la vita" ha detto il responsabile della scoperta Queenie Chan

11 Gen 2018 - 16:14
 © iberpress

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Ha un'età di 4,5 miliardi di anni l'acqua più "antica" del Sistema solare. Intrappolata nei cristalli di sale di due meteoriti caduti sulla Terra nel 1998, è stata scoperta da un gruppo guidato da Queenie Chan, della britannica Open University. La notizia è stata pubblicata sulla rivista Science Advances. L'analisi di questa sostanza, secondo gli esperti, potrebbe aiutare a capire meglio le origini del Sistema solare.

La scoperta - I ricercatori hanno studiato ai raggi X, presso il Lawrence Berkeley Lab del Dipartimento di Energia degli Stati Uniti, due meteoriti caduti in Texas e in Marocco, che si chiamano Monahans e Zag e sono conservati presso il Johnson Space Center della Nasa. In particolare sono stati analizzati i cristalli di sale, grandi circa 2 millimetri e che si sarebbero formati circa 4,5 miliardi di anni fa, presenti nei meteoriti. Le analisi hanno individuato composti organici complessi come idrocarburi e amminoacidi, che sono i mattoni delle proteine, e minuscole gocce d'acqua, simili alla brina, più piccole dello spessore di un capello umano. La scoperta conferma così che i meteoriti sono messaggeri della vita, oltre che testimoni della formazione del Sistema Solare. Dalla composizione chimica dei due meteoriti, i ricercatori hanno dedotto anche quali potrebbero essere i loro 'genitori', cioè i corpi celesti dai quali si sarebbero staccati in seguito a un impatto: si troverebbero entrambi nella fascia di asteroidi compresa tra Marte e Giove e sarebbero Cerere (che è il più grande di questi asteroidi) e Hebe.

Le parole dello scopritore - "Questa è la prima volta che troviamo sostanze organiche insieme all'acqua liquida che è cruciale per la vita" ha detto Chan.

Il commento dell'esperto - "Finora nei meteoriti erano state scoperte solo le impronte dell'acqua: cioè i composti derivati dalle reazioni dell'acqua con i minerali presenti nel corpo celeste". A dirlo è Raffaele Saladino, chimico organico dell'università della Tuscia, che aggiunge: "Probabilmente l'acqua liquida ha trovato in questi cristalli un ambiente molto protetto che l'ha mantenuta stabile per tutto questo tempo, normalmente, infatti, reagisce con altre sostanze e si trasforma".

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