Scoperti i primi "tremori" del Big Bang Ecco come nacque il nostro universo
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L'atteso annuncio è stato dato dall'università di Harvard. Viene così indirettamente confermata l'esistenza delle onde gravitazionali
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Sono stati scoperti i primi "tremori" del Big Bang, ossia gli effetti prodotti dall'esplosione che ha dato origine all'universo e al processo di espansione attivo ancora oggi. L'annuncio, basato sui dati dell'esperimento Bicep 2, è stato dato dall'università di Harvard. La conferma è una delle più attese della fisica contemporanea: c'è stata un'epoca in cui, istanti dopo il Big Bang, l'universo ha cominciato a espandersi nella "fase di inflazione".
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Prova indiretta delle onde gravitazionali - I dati confermano anche in modo indiretto l'esistenza delle onde gravitazionali, le perturbazioni previste dalla teoria della relatività di Albert Einstein come onde che si propagano in uno stagno, e originate da fenomeni violenti come il Big Bang o l'esplosione delle supernovae.
Antonio Masiero, vicepresidente dell'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), spiega: ''E' la seconda prova indiretta dell'esistenza delle onde gravitazionali. La prima risale alle osservazioni fatte negli anni Settanta da Russell Hulse e Joseph Taylor, entrambi premiati con il Nobel nel 1993. I due avevano scoperto la prima traccia delle onde gravitazionali prodotte da una stella binaria".
Masiero precisa: "Il segnale rilevato è molto più forte di quello atteso da molti cosmologi e indica la polarizzazione dei fotoni della radiazione primordiale, dovuta al passaggio delle onde gravitazionali prodotte nei primi istanti di vita dell'universo". Vale a dire che l'esperimento Bicep non ha visto direttamente le onde gravitazionali, ma ha rilevato la loro firma nella radiazione cosmica di fondo generata dal Big Bang.
Entro il 2016 potremmo avere una prova diretta - Adesso, la scommessa per il futuro, per Masiero, è avere la prima osservazione diretta di un'onda gravitazionale. E' questo l'obiettivo dell'esperimento italiano Virgo, che si trova in Italia e nel quale l'Infn gioca un ruolo di primo piano, e di quello statunitense Ligo: ''Entrambi sono progettati per vedere le onde gravitazionali prodotte attualmente da oggetti come supernovae e stelle doppie''. Per Masiero fra il 2015 e il 2016 dovrebbe essere tutto pronto per ''vederle direttamente''.
Parallelamente, gli scienziati stanno lavorando per cercare la prima prova diretta dell'eco del Big Bang con l'esperimento Lisa, un interferometro spaziale al quale l'Italia partecipa con l'Infn e l'Agenzia spaziale italiana (Asi).