Antony "Tony" Blinken, da vent'anni "al fianco" di Joe Biden, ha definito un "problema profondo" la carenza di trasparenza di Pechino sul coronavirus
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Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, apre la strada all'accoglienza dei fuggitivi di Hong Kong. "Se sono vittime della repressione delle autorità cinesi, dovremmo fare qualcosa per dare loro rifugio", ha detto in un'intervista alla Nbc. Blinken ha anche definito un "problema profondo" la carenza di trasparenza di Pechino sul coronavirus ricordando ritardi e ostacoli nell'accesso degli ispettori dell'Oms ai siti di Wuhan.
Il capo della diplomazia americana ha poi sottolineato che "la sfida che ci pone la Cina dipende più dalla debolezza provocata da noi stessi che dalla sua forza emergente". Gli Stati Uniti con Joe Biden riacquisteranno forza nei confronti del gigante asiatico tornando a impegnarsi negli affari globali e nelle istituzioni internazionali "perche' dove noi abbiamo arretrato, la Cina ci ha sostituito". Parole suonate come un rimprovero a Donald Trump e alle sue politiche contro il multilateralismo.
"Le proteste in russia sono contro corruzione e autocrazia" - Blinken si è inoltre espresso sulle proteste scoppiate in Russia contro la detenzione dell'oppositore Navanlny. "Sono profondamente turbato dalla violenta repressione" dei manifestanti russi e dagli arresti di migliaia di persone. Il diplomatico statunitense ha aggiunto che le agitazioni dimostrano che i russi sono stufi di "corruzione" e "autocrazia". Il governo russo "commette un grosso errore se crede che riguardi noi. Riguarda loro e la frustrazione che il popolo russo ha con la corruzione, con l'autocrazia, penso che abbiano bisogno di guardare all'interno, non all'esterno".
Verso altre sanzioni alla Corea del Nord - L'ex Consigliere per la Sicurezza nazionale ha poi annunciato che potrebbero esserci altre sanzioni, in coordinamento con gli alleati americani, come mezzo per la denuclearizzazione della Corea del Nord. Blinken ha evocato altri strumenti, tra cui non meglio precisati incentivi diplomatici.
"Democrazia e unità" - Durante il suo discorso di insediamento il presidente Biden, tra le altre cose, ha proclamato il ritorno americano agli "alti ideali fondanti", pronunciando in particolare due parole che descrivino l'obiettivo della politica estera che Blinken perseguirà: "Democracy and unity", "democrazia e unità".
Blinken e Biden - Il numero uno della Casa Bianca e il suo Segretario di Stato lavorano insieme ormai da vent'anni, da quando Biden era Chairman del Foreign Relation Committee al Senato degli Stati Uniti. Idee molto simili, anche Blinken ha dimostrato di pensare come la diplomazia debba servirsi anche della forza, appoggiando l’intervento in Libia e in Siria e auspicando un maggiore controllo del Medio Oriente da parte di Trump. Biden, dal canto suo, si è professato più disposto a concepire l’intervento militare come ultima istanza. Entrambi, però, convergono sul ruolo centrale della diplomazia americana e sul bisogno di coinvolgere maggiormente il Congresso nelle decisioni di politica estera, così da cercare la conciliazione con i Repubblicani.