E' accaduto in Louisiana, nel maggio del 2019, ma le immagini sono state diffuse solo ora
"I'm scared!... I'm scared!", ho paura. Sono le ultime parole di Ronald Greene, un afroamericano di 49 anni, mentre un gruppo di poliziotti nel tentativo di arrestarlo lo colpisce ripetutamente con un taser, lo butta faccia a terra e lo prende a calci e pugni. Poi, una volta ammanettato, l'uomo viene preso per le gambe e trascinato sanguinante e agonizzante a pancia in giù, abbandonato sull'asfalto quando oramai appare privo di sensi. Di lì a poco Greene, che era disarmato, morirà, prima di arrivare in ospedale. E' accaduto in Louisiana, negli Stati Uniti nel maggio del 2019. Per due anni le autorità si sono rifiutate di rendere pubbliche le immagini, riprese dalla body cam di uno dei sei agenti della polizia statale intervenuti dopo un inseguimento ad alta velocità vicino al confine con l'Arkansas, ma ora è stata l'Associated Press ad ottenerle e a diffonderle.
"Una pubblicazione prematura che rischia di inficiare le indagini in corso", lamentano i vertici della polizia della Lousiana. A suo tempo, per aprire questa indagine ci sono voluti 474 giorni, inoltre per mesi la versione ufficiale fu che Greene era morto schiantandosi col suo Suv contro un albero.
"Lo hanno assassinato, Ronnie non ha avuto scampo", è il grido di dolore della madre di Greene, mentre i legali di famiglia mettono in evidenza le molte similitudini con il caso di George Floyd. In corso c'è un'indagine federale per verificare l'esistenza di una violazione dei diritti civili. Ma alla luce della pubblicazione del video è probabile che la vicenda vada avanti anche dal punto di vista penale.