Taba, nell'autobus sarebbero stati trovati resti umani del kamikaze. I turisti tornavano dal monastero di Santa Caterina e stavano rientrando in Israele. Tra i feriti, 15 sarebbero gravi
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Tre turisti coreani sono morti in un'esplosione su un bus vicino alla stazione balneare di Taba, sul Mar Rosso, nel Sinai egiziano, vicino al confine con Israele. Vittima della deflagrazione anche l'autista del mezzo, che trasportava in tutto una trentina di turisti. Fonti della sicurezza hanno reso noto che l'esplosione è stata causata da una bomba. Secondo la Farnesina non ci sarebbero italiani tra le vittime.
Secondo fonti di sicurezza egiziane nell'autobus sarebbero stati trovati resti umani riconducibili ad un kamikaze. Anche la polizia israeliana ha confermato che si è trattato di un "attacco terroristico". Il bus tornava dal monastero di Santa Caterina e stava rientrando in Israele. Secondo un primo bilancio i feriti sarebbero 29, di cui 15 in gravi condizioni.
I servizi di emergenza israeliani sono pronti ad intervenire per assistere le vittime dell'esplosione. Lo rende noto il portavoce della polizia Micky Rosenfeld. A quanto risulta fra i passeggeri non ci sono cittadini israeliani. L'ingresso in Egitto dalla frontiera è stato impedito.
Il ministro degli Esteri di Seul parla però di due morti e nove feriti tra i 32 sudcoreani sull'autobus: 31 fedeli di una chiesa cristiana e la loro guida.