Nel 2016 circolavano più di 600mila mezzi private e a noleggio, i cui permessi sono pagati a caro prezzo perché messi all'asta dal governo
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Da febbraio 2018 non sarà più possibile immatricolare nuove auto e moto a Singapore. La popolazione del terzo Paese al mondo per densità abitativa è aumentata del 40% dal 2000 e le autorità affermano di non poter implementare la rete stradale. La morfologia del territorio non è certo favorevole, perché l'esigua superficie di 640km quadrati è frazionata in ben 63 isole. Nel 2016, a Singapore circolavano più di 600mila automobili private e a noleggio, i cui permessi sono pagati a caro prezzo perché messi all'asta dal governo.
La decisione - L'Autorità singaporiana per i Trasporti ha comunicato l'azzeramento del tasso di crescita di auto e moto, che finora era dello 0,25% annuo. La stessa Lta ha affermato: "Tenuto conto dei vincoli imposti dal territorio e delle esigenze, non vi è spazio per un'ulteriore espansione della rete stradale".
Costi per i cittadini, ricavi per lo Stato - Un'auto di media gamma a Singapore può costare di norma quattro volte il prezzo che avrebbe negli Stati Uniti. Nel Paese asiatico, il diritto a possedere e utilizzare un veicolo è valido solo dieci anni, dopodiché bisogna ricomprarlo all'asta. La scorsa settimana, la concessione per i veicoli più piccoli ha fruttato 41.617 dollari singaporiani, cioè circa 26mila euro.
I grandi investimenti per il trasporto pubblico - Singapore ha ampliato la propria rete ferroviaria del 30% e ha aggiunto nuovi percorsi alla rete di autobus. La Lta ha dichiarato che nei prossimi cinque anni il governo continuerà a investire 20 miliardi di dollari in nuove infrastrutture ferroviarie, 4 miliardi per rinnovare le flotte operative, e altri 4 miliardi di dollari in sovvenzioni contrattuali per gli autobus.