Siria, i residenti di Damasco festeggiano la caduta del governo
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Nato in Arabia Saudita, nel 1989 si trasferisce a Damasco che lascia per raggiungere l'Iraq nel 2003 e unirsi ad Al Qaeda
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I combattenti delle forze antigovernative hanno conquistato Damasco, mettendo fine al governo di Bashar al-Assad. A guidare l'offensiva c'era Abu Muhammad al Jolani (colui che viene dalle Alture del Golan), a capo di Hayat Tahrir al-Sham (Hts), gruppo che è diventato la forza di opposizione armata più potente in Siria. Fondatore di Hts, al Jolani ha cercato di smarcarsi dalle altre forze armate in merito alle operazioni oltre confine, concentrandosi sulla creazione di una "Repubblica islamica" in Siria. Dal 2016, lui e il suo gruppo si sono accreditati come "custodi credibili di una Siria liberata da al-Assad".
Nato nel 1982 a Riyadh, in Arabia Saudita, dove suo padre lavorava come ingegnere petrolifero, torna in Siria nel 1989, stabilendosi vicino a Damasco. Si sa poco del suo periodo a Damasco prima del suo trasferimento in Iraq nel 2003, dove si unì ad Al Qaeda in Iraq. Arrestato nel 2006 e trattenuto per cinque anni, al Jolani diede vita alla colonna siriana di Al Qaeda, il Fronte al-Nusra, che accrebbe la sua influenza nelle aree controllate dall'opposizione, in particolare Idlib. Al Jolani si coordinò in quegli anni con Abu Bakr al-Baghdadi, capo dello "Stato islamico in Iraq" di Al Qaeda, che in seguito divenne Isil (Isis).
In un'intervista televisiva rilasciata nel 2014, affermò che la Siria avrebbe dovuto essere governata secondo la legge islamica e che le minoranze del Paese, cristiani e alawiti, non sarebbero state accolte. L'obiettivo dichiarato di Hts è liberare la Siria dal governo autocratico di Assad, "espellendo le milizie iraniane" dal Paese e istituendo uno Stato secondo la propria interpretazione della "legge islamica", secondo il think-tank del Centro per gli studi strategici e internazionali di Washington, DC.
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