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Siria, esecuzioni sommarie contro esponenti del regime di Assad | Netanyahu autorizza il bombardamento delle armi abbandonate nel Paese

Il leader siriano Jolani: "Il mondo non ha più nulla da temere dalla Siria". Israele effettua 480 raid aerei sulla Siria in 48 ore. Attacco terroristico vicino a Tel Aviv, investito un 21enne. Profanata la tomba-mausoleo dell'ex presidente Hafez Assad

di Redazione online
10 Dic 2024 - 22:22
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La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas che ha coinvolto Libano, Siria e Iran giunge al giorno 431. Video shock provenienti da varie città siriane mostrano esecuzioni sommarie condotte da uomini armati contro presunti autori di massacri di civili compiuti per conto del deposto regime di Bashar al Assad. È stata inoltre profanata la tomba-mausoleo dell'ex presidente siriano Hafez al Assad, fondatore del regime dissoltosi domenica dopo 54 anni e padre del raìs ora in esilio a Mosca Bashar al Assad. Vicino a Tel Aviv un automobilista si è scagliato con il suo mezzo contro un 21enne, in quello che la polizia israeliana ha definito un attacco terroristico. Sono complessivamente 480 i raid aerei compiuti da Israele su obiettivi militari nel giro di 48 ore in Siria. Il premier israeliano Netanyahu ha autorizzato l'aeronautica a bombardare" armi e capacità militari strategiche lasciate indietro dall'esercito siriano, in modo che non cadano nelle mani di jihadisti". Il leader della nuova autorità a Damasco al Jolani annuncia: "Faremo un elenco di tutti quelli coinvolti nella tortura del popolo siriano". Il premier sarà Muhammad Bashir, che guiderà il governo fino a marzo e annuncia: "Scioglieremo i servizi di sicurezza e aboliremo la legge anti-terrorismo".

Siria, il popolo festeggia la caduta di Assad

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La comunità internazionale "non ha più nulla da temere dalla Siria dopo il rovesciamento del regime di Bashar al Assad". Lo ha dichiarato il leader del movimento Hts, Abu Mohammed al Jolani, aggiungendo che "la paura derivava dalla presenza del regime. Il Paese si sta muovendo verso lo sviluppo e la ricostruzione. Sta andando verso la stabilità. La gente è esausta per la guerra. Quindi il Paese non è pronto per un'altra guerra e non ci entrerà".


Sono complessivamente 480 i raid aerei compiuti da Israele su obiettivi militari nelle ultime 48 ore in Siria, tra cui batterie antiaeree, aeroporti, siti di produzione di armi, depositi di armi, strutture militari. Lo riferiscono le Idf, precisando di aver distrutto "la maggior parte delle scorte di armi strategiche in Siria". La Marina israeliana ha inoltre preso di mira due strutture della Marina siriana distruggendo 15 navi.


Video shock provenienti da varie città siriane mostrano esecuzioni sommarie condotte da uomini armati contro presunti autori di massacri di civili compiuti per conto del deposto regime di Bashar al Assad. I filmati, verificati come autentici, sono stati girati a Idlib, nella zona di Hama e in quella di Damasco. Le immagini mostrano fucilazioni di uomini in ginocchio, spari alla tempia, raffiche di mitra contro corpi a terra. Un video mostra i corpi di tre uomini senza vita trascinati da un'auto per le strade di Idlib, mentre la folla inferocita prende a calci i corpi straziati.


Un automobilista si è scagliato con il suo mezzo contro un pedone di 21 anni a Bnei Brak, vicino a Tel Aviv, cercando poi di fuggire. La polizia israeliana ha dichiarato che si tratta di un attacco terroristico. Gli agenti hanno immediatamente arrestato il conducente, un arabo-israeliano sui vent'anni. In un video pubblicato da Ynet, si vede il conducente dell'auto deviare dalla sua corsia e accelerare fino al punto di colpire il giovane. Bnei Brak è una cittadina abitata da ebrei ortodossi.


Gli Usa hanno avvertito il movimento siriano Tahrir al-Sham (Hts) che "Austin Tice è la nostra priorità e abbiamo chiesto il loro aiuto per trovarlo". Lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Matthew Miller, parlando del reporter scomparso in Siria nel 2012 che secondo Washington sarebbe ancora vivo.


È stata profanata la tomba-mausoleo dell'ex presidente siriano Hafez al Assad, fondatore del regime dissoltosi domenica dopo 54 anni e padre del raìs ora in esilio a Mosca Bashar al Assad, rimasto al potere per un quarto di secolo. Miliziani anti-governativi sono giunti nella cittadina natale degli Assad, Qurdaha, sulle montagne a est di Latakia. E hanno profanato la tomba, senza trovare i resti di Assad padre. Altri fondamentalisti erano arrivati in precedenza al mausoleo, affermando di non voler profanare la tomba perché "la nostra religione ce lo vieta".


"Ho autorizzato l'aeronautica a bombardare le capacità militari strategiche lasciate indietro dall'esercito siriano, in modo che non cadessero nelle mani dei jihadisti". Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, citato da Ynet. "Una cosa simile a quello che ha fatto l'aeronautica britannica quando ha bombardato la flotta del regime di Vichy, che ha collaborato con i nazisti, in modo che non cadesse nelle mani dei nazisti", ha spiegato.


Miliziani sui carri armati sfilano a Latakia, porto siriano non lontano dalla principale base aerea russa, sventolando bandiere nere jihadiste con su scritto in bianco la professione di fede islamica. Lo stesso tipo di vessillo è stato adottato dall'Organizzazione dello Stato islamico (Isis). Il video è stato verificato da fonti sul terreno a Latakia a conferma del passaggio oggi di miliziani anti-governativi con bandiere dell'Isis.


L'operazione portata avanti da Israele in Siria ha danneggiato circa l'80 per cento delle capacità strategiche militari siriane ed è avvenuta dopo anni in cui ha raccolto informazioni: "Si è trattato effettivamente di un attacco pianificato da anni", hanno riferito le fonti militari israeliane a Channel 12. L'Idf ha agito per garantire che l'equipaggiamento militare strategico non finisse nelle mani sbagliate. Gli organi israeliani che continuano ad operare in Siria sono il Comando nord, responsabile della missione nel sud del Paese e del cuscinetto al confine, l'aeronautica e l'intelligence.


Il nuovo governo siriano ha "tenuto un incontro con gli ambasciatori di Iraq, Bahrein, Oman, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Arabia Saudita e Italia", unico Paese occidentale. Lo riferisce un comunicato del Dipartimento degli affari politici del governo interinale siriano, sottolineando che "l'incontro è stato positivo e gli ambasciatori hanno promesso un coordinamento di alto livello con il nuovo governo". Fonti della Farnesina hanno confermato l'incontro con l'incaricato d'affari Stefano Ravagnan.


"Scambio sostanziale con Recep Tayyp Erdogan sulla situazione in Siria. L'integrità territoriale della Siria deve essere preservata e le minoranze devono essere protette. Ci incontreremo all'inizio della prossima settimana in Turchia per discutere di cosa significhi questo sviluppo per la regione e non solo". Lo scrive la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen dopo un colloquio telefonico con il presidente turco.


"Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi una conversazione telefonica con il Presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdoğan, sugli ultimi sviluppi della situazione in Siria. Il colloquio ha permesso al Presidente Meloni di ribadire l'importanza di preservare l'unità e l'integrità territoriale della Siria e di assicurare una transizione pacifica e inclusiva che possa anche contribuire alla stabilità regionale". Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi spiegando che Meloni "ha inoltre sottolineato l'assoluta necessità di garantire l'incolumità dei civili e di tutelare tutte le minoranze presenti in Siria, inclusa quella cristiana". "Alla luce della rapida evoluzione della situazione sul terreno - si legge nel comunicato -, i due leader hanno concordato di mantenersi in stretto raccordo".


"Se il nuovo regime in Siria permetterà all'Iran di tornare a stabilirsi o permetterà il trasferimento di armi a Hezbollah, risponderemo con forza e gli faremo pagare un prezzo pesante. Siamo intenzionati a fare tutto il necessario per garantire la nostra sicurezza. In questo contesto, ho autorizzato l'aviazione a bombardare capacità militari strategiche lasciate dall'esercito siriano, affinché non finiscano nelle mani dei jihadisti", lo dichiara il premier israeliano Benyamin Netanyahu in una nota diffusa dal suo ufficio.


"Oggi l'Idf ha completato la parte strategica centrale dell'operazione Hats Bashan (Fionda di Beshan) iniziata nella notte tra sabato e domenica, con la consapevolezza che il regime di Assad stava cadendo. Centinaia di obiettivi strategici siriani sono stati attaccati nell'operazione e le forze di sicurezza continuano ad operare nella zona cuscinetto". Lo hanno riferito fonti militari a Channel 12. Nell'ambito dell'operazione, 350 caccia dell'Iaf hanno effettuato attacchi in tutta la Siria e distrutto 320 obiettivi strategici: aerei, missili terra-aria, terra-mare, Scud da crociera, navi militari e carri armati, riporta l'emittente.


"Scioglieremo i servizi di sicurezza e aboliremo la legge anti-terrorismo": Lo ha detto il premier incaricato siriano Muhammad Bashir in riferimento alle agenzie di controllo del regime incarnato per 54 anni dalla famiglia Assad, indicate come responsabili della sistematica violazione dei diritti umani.


Muhammad al Bashir ha annunciato di esser stato formalmente incaricato dalla Direzione delle operazioni militari, organo del gruppo jihadista Hts, di formare il governo di transizione con un mandato "per sbrigare gli affari correnti" che durerà fino al 1 marzo prossimo. "Sono in corso consultazioni per la scelta dei ministri", ha detto Bashir in un comunicato.


Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha dichiarato che la Turchia non può permettere che la Siria venga nuovamente divisa. "D'ora in poi, non possiamo permettere che la Siria venga nuovamente divisa. (...). Qualsiasi attacco alla libertà del popolo siriano, alla stabilità della nuova amministrazione siriana e all'integrità del suo territorio ci vedrà al fianco del popolo siriano", ha dichiarato il capo di Stato turco in un discorso televisivo.


L'Iran ha dichiarato che 4mila cittadini iraniani che si trovavano in Siria sono stati rimpatriati in seguito alla caduta dell'ex presidente siriano Bashar Al Assad. "Negli ultimi tre giorni, 4.000 cittadini iraniani sono stati rimpatriati in Iran", ha affermato Fatemeh Mohajerani, la portavoce del governo di Teheran, durante una conferenza stampa.


"Credo che tutti siamo preoccupati per quello che sta accadendo" in Siria, anche "per la rapidità con cui si sono svolti questi avvenimenti. A me fa impressione che un regime che sembrava così forte e così solido nel giro di poco tempo sia stato spazzato via". Così il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, a margine di un evento all'Università Cattolica di Milano. Parlando dei festeggiamenti della popolazione, Parolin ha aggiunto: "Si vede che erano contenti di quanto successo. L'importante è che anche quelli che subentrano cerchino veramente di creare un regime il più possibile aperto e rispettoso di tutti".


Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha dichiarato che almeno 44.786 persone sono state uccise in più di 14 mesi di guerra tra Israele e i militanti palestinesi. Il bilancio comprende 28 morti nelle 24 ore precedenti, secondo il ministero, che ha dichiarato che 106.188 persone sono state ferite nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra, quando i militanti di Hamas hanno attaccato Israele il 7 ottobre 2023.


Secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa, 25 civili, tra cui donne e bambini, sono stati uccisi e decine sono rimasti feriti durante raid israeliani la scorsa notte a Beit Hanoun, a nord della Striscia di Gaza.


"Il piano di Israele è che la nuova Siria abbia a disposizione solo armi semplici da usare dentro la Siria". E' quanto afferma l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, che sta documentando i raid aerei israeliani in tutta la Siria occidentale e in alcune zone della Siria nord-orientale. "Con più di 320 raid aerei in 48 ore Israele ha distrutto e sta distruggendo ogni capacità militare presente e futura delle forze armate siriane", si legge nel report dell'Osservatorio. "Israele ha distrutto completamente centri di ricerca, aeroporti, installazioni radar, difesa aerea, strumentazioni della marina, depositi di munizioni".


Il ministro dell'Interno turco, Ali Yerlikaya, ha annunciato che ogni giorno fino a 20mila siriani rifugiati in Turchia possono rientrare in Siria. "La nostra capacità giornaliera ai valichi di frontiera per i rimpatri volontari, sicuri e dignitosi era di circa 3mila persone. Questa era una capacità sufficiente perché transitavano 350-400 persone al giorno. Tuttavia, poiché il numero degli attraversamenti potrebbe crescere, ora abbiamo aumentato questa capacità a 15-20mila", ha detto Yerlikaya, come riferisce Haberturk, mentre già da due giorni moltissimi siriani si sono diretti ai valichi di frontiera. 


Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha affermato che Ankara "ha difeso la conservazione dell'integrità territoriale e la stabilità della Siria fin dal primo giorno della guerra civile" e che "la Siria dovrebbe essere governata dai siriani", durante una conversazione telefonica con il segretario generale della Nato, Mark Rutte. "La Turchia continuerà a fare del suo meglio per costruire un'intera Siria ripulita dal terrorismo", ha aggiunto il leader turco, come riferisce la presidenza della Repubblica di Ankara. 


Secondo fonti militari citate dai media, la Marina israeliana ha condotto un'ampia operazione per distruggere la flotta navale del regime di Assad in Siria, nel timore che cada nelle mani sbagliate. Numerose navi della Marina siriana dotate di missili sono state distrutte da motovedette missilistiche della Marina israeliana nella baia di Minet el-Beida e nel porto di Latakia, sulla costa siriana.


Dalla caduta del regime di Bashar al Assad, tre giorni fa, Israele ha compiuto in Siria almeno 310 raid con aerei militari: lo sostiene l'Osservatorio siriano per i Diritti umani, una Ong capillarmente diffusa sul territorio siriano e con base a Londra, che li ha documentati. Fino a ieri si era parlato di un centinaio di raid. 


I i ribelli ora al potere a Damasco hanno riferito ieri sera di avere trovato circa 40 corpi in un obitorio di un ospedale, che mostravano segni di tortura. L'agenzia di stampa Afp ha affermato di avere sentito direttamente un combattente ribelle, che ha detto loro: "Ho aperto la porta dell'obitorio con le mie mani, è stato uno spettacolo orribile: circa 40 corpi erano ammucchiati e mostravano segni di orribili torture".


Un funzionario militare israeliano ha affermato che le truppe dell'Idf intendono conquistare una zona cuscinetto all'interno della Siria e "alcuni altri punti che hanno un significato strategico". L'ufficiale ha parlato a condizione di anonimato e ha respinto le notizie di un'invasione israeliana più ampia, definendole "voci". Dopo il rovesciamento di Assad, Israele ha inviato truppe in una zona cuscinetto in Siria istituita dall'Onu dopo la guerra del 1973. Ha sottolineato che la mossa era temporanea e aveva lo scopo di prevenire gli attacchi. Ha aggiunto che l'accordo del 1974 che istituiva la zona era crollato e che le truppe siriane si erano ritirate dalle loro posizioni. 


Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha detto di aver avuto lunedì sera una conversazione telefonica con il capo dell'Agenzia internazionale per l'Energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, aggiungendo che Teheran non ha esitato a rispondere in modo deciso alle mosse definite "non costruttive" di alcuni membri del Consiglio dei governatori dell'agenzia Onu. "Noi, invece, restiamo pronti a collaborare in modo costruttivo con l'agenzia, all'interno del quadro tecnico definito", ha aggiunto. Araghchi, parlando di mosse "non costruttive", si riferiva a una risoluzione emessa dal Consiglio Aiea, proposta dall'E3 (Regno Unito, Francia e Germania) e sostenuta dagli Stati Uniti, che stigmatizzava la "mancanza di cooperazione dell'Iran con l'agenzia". Secondo l'agenzia Irna, Grossi ha sottolineato che l'agenzia è determinata a impegnarsi seriamente con l'Iran e continuerà a tenere consultazioni con altre parti per creare un'atmosfera adatta alla risoluzione dei problemi esistenti.


I membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite lavoreranno a una dichiarazione sulla Siria nei prossimi giorni, hanno riferito diplomatici statunitensi e russi, dopo una riunione a porte chiuse sulla presa della capitale Damasco da parte dei ribelli e la cacciata di Assad. "Il Consiglio, credo, era più o meno unito sulla necessità di preservare l'integrità territoriale e l'unità della Siria, di garantire la protezione dei civili, di garantire che gli aiuti umanitari arrivino alla popolazione bisognosa", ha detto ai giornalisti l'ambasciatore russo all'Onu Vassily Nebenzia dopo la riunione dell'organismo, composto da 15 membri. Il vice ambasciatore statunitense Robert Wood ha confermato che la maggior parte dei membri ha parlato di queste questioni e ha detto ai giornalisti che il Consiglio avrebbe lavorato su una "dichiarazione". "Ora siamo davvero concentrati nel cercare di vedere dove sta andando la situazione. Può esserci un'autorità di governo in Siria che rispetti i diritti e la dignità della popolazione siriana?", ha detto ancora Wood. 


Abu Mohammed Al Jolani ha affermato che le nuove autorità in Siria annunceranno presto un elenco di ex alti funzionari "coinvolti nella tortura del popolo siriano". "Offriremo ricompense a chiunque fornisca informazioni su alti ufficiali dell'esercito e della sicurezza coinvolti in crimini di guerra", ha detto il leader dei ribelli, che ora usa il suo vero nome Ahmed al-Sharaa, in una dichiarazione su Telegram.


L'Iran ha condannato Israele per aver "violato" la legge, in seguito all'incursione militare israeliana nella zona cuscinetto del Golan al confine con la Siria. 


Forti esplosioni sono state udite a Damasco, riporta un giornalista dell'agenzia di stampa Afp. 


Israele "ha distrutto i principali siti militari in Siria" lanciando circa 250 attacchi dalla caduta del presidente Bashar al-Assad: lo riporta l'Osservatorio siriano per i diritti umani. Secondo la Ong, che ha sede nel Regno Unito e si avvale di una vasta rete di fonti in tutta la Siria, Israele ha bombardato aeroporti, radar, depositi di armi e munizioni e centri di ricerca militare, e ha danneggiato le navi della Marina siriana attaccando un'unità di difesa aerea vicino al grande porto di Latakia, nel nord-ovest del Paese. 




Il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron hanno detto di essere "pronti a collaborare con i nuovi leader" in Siria "a determinate condizioni". E cioè "sulla base dei diritti umani fondamentali e della tutela delle minoranze etniche e religiose".


Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si presenterà martedì per la prima volta al banco dei testimoni nel suo processo per corruzione, in base a un'ordinanza del tribunale che probabilmente lo costringerà a destreggiarsi per settimane tra l'aula di tribunale e il gabinetto di guerra. A causa della guerra contro Hamas a Gaza, il premier aveva ottenuto un rinvio per l'inizio delle sue apparizioni in tribunale. Ma giovedì scorso i giudici hanno stabilito che deve iniziare a testimoniare. Accusato di corruzione, frode e violazione della fiducia, Netanyahu testimonierà tre volte a settimana, ha fatto sapere il tribunale, nonostante la guerra di Gaza e le possibili nuove minacce poste da più ampie turbolenze in Medioriente, compresa la vicina Siria.


Il Pentagono ritiene che in Siria siano ancora presenti forze armate della Russia. Lo ha detto la vice portavoce del Dipartimento della Difesa statunitense, Sabrina Singh.


Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha esortato i ribelli che hanno rovesciato il regime di Assad in Siria a "costruire verso una governance inclusiva". Gli Stati Uniti, ha spiegato, hanno "interessi chiari e duraturi in Siria", come combattere l'Isis, che "cercherà di usare questo periodo per ristabilire le sue capacità, per creare rifugi sicuri. Come dimostrano i nostri attacchi di precisione nel fine settimana, siamo determinati a non permettere che ciò accada".

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