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Siria, Jolani: "Nessuna amnistia per i torturatori dei detenuti" | Washington Post: "Kiev ha fornito supporto militare ai ribelli"

Khamenei: "Usa e Israele dietro quanto accaduto in Siria". Esecuzioni sommarie contro esponenti del regime di Assad. Israele: possibile intesa sugli ostaggi di Hamas. L'esercito di Netanyahu effettua 480 raid aerei in 48 ore 

di Redazione online
11 Dic 2024 - 23:58
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La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas che ha coinvolto Libano, Siria e Iran giunge al giorno 432. Il leader dei ribelli siriani al Jolani afferma che non ci sarà amnistia per i torturatori dei detenuti. Intanto, secondo il Washington Post, gli stessi ribelli siriani avrebbero ricevuto droni e altro supporto da agenti dell'intelligence ucraina, che cercava di indebolire la Russia e i suoi alleati siriani. La Guida Suprema dell'Iran Khamenei: "Usa e Israele dietro quanto accaduto in Siria". Video shock provenienti da varie città siriane mostrano esecuzioni sommarie condotte da uomini armati contro presunti autori di massacri di civili compiuti per conto del deposto regime di Bashar al Assad. Il premier israeliano Netanyahu ha autorizzato l'aeronautica a bombardare" armi e capacità militari strategiche lasciate indietro dall'esercito siriano, in modo che non cadano nelle mani di jihadisti". Il ministro della Difesa d'Israele parla al segretario Usa alla Difesa Austin di una possibile intensa sul rilascio degli ostaggi tenuti prigionieri da Hamas a Gaza. 

Siria, il popolo festeggia la caduta di Assad

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Un terrorista ha sparato questa sera contro un autobus civile nella zona sud di Gerusalemme ferendo gravemente un bambino di dieci anni e altre tre persone. L'Idf e le forze di sicurezza hanno riferito che l'aggressore è riuscito a fuggire, gli agenti e i militari hanno circondato Betlemme e Hussan.


L'assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato a grande maggioranza delle risoluzioni che chiedono un cessate il fuoco immediato a Gaza e sostengono la Unrwa, agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, della quale Israele ha cercato di vietare le attività. I voti sono stati 158 a 9 con 13 astensioni per richiedere un cessate il fuoco immediato e 159 a 9 con 11 astensioni per sostenere l'Unrwa. I voti hanno concluso due giorni di discorsi, per lo più favorevoli alla fine della guerra di 14 mesi tra Israele e Hamas. Israele e il suo stretto alleato, gli Stati Uniti, erano nella piccola minoranza che si è opposta alle risoluzioni.


Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato il loro ritiro da Khiam, nel Libano meridionale, in conformità con l'accordo di cessate il fuoco con Hezbollah. Lo riferisce "Times of Israel". L'esercito israeliano afferma che è ancora dispiegato in altre zone del Libano meridionale e continuerà a operare contro qualsiasi minaccia. L'esercito libanese ha dichiarato oggi di aver iniziato a schierare truppe a Khiam dopo il ritiro dell'Idf, in coordinamento con l'Unifil, e di aver avvertito i civili libanesi di non avvicinarsi alle aree mentre esegue controlli della città per ordigni inesplosi. L'Idf ha tempo fino alla fine di gennaio per ritirarsi da tutte le aree del Libano meridionale, in base all'accordo di cessate il fuoco.


In seguito al recente cambio di potere in Siria e alla rapida evoluzione del contesto nazionale e regionale, Medici del Mondo sta adattando le proprie attività per rispondere alle mutevoli esigenze dei 16,7 milioni di siriani che dipendono dall'assistenza umanitaria. Negli ultimi 14 anni, i civili in Siria hanno sopportato il peso del conflitto, con oltre 500.000 vittime e 11 milioni di sfollati all'interno o all'esterno della Siria, mentre i bisogni umanitari hanno raggiunto livelli senza precedenti in tutto il Paese. Durante la guerra sono state attaccate infrastrutture strategiche, tra cui ospedali, centrali elettriche e le principali vie di accesso, ostacolando gravemente le attività umanitarie. Dal 27 novembre 2024, tra 800.000 e un milione di persone sono state sfollate in tutta la Siria, di cui 345.375 nel solo governatorato di Idlib e più di 100.000 nel nord-est della Siria.


Il ministro della Difesa Israel Katz ha riferito al suo omologo statunitense, il segretario alla Difesa Lloyd Austin, che esiste la possibilità di raggiungere un accordo per la liberazione degli ostaggi tenuti prigionieri da Hamas a Gaza nel quadro della ripresa dei negoziati. "C'è la possibilità di un nuovo accordo in questo momento che, si spera, riporterà a casa tutti gli ostaggi, compresi quelli con cittadinanza americana", ha detto Katz, secondo i media israeliani. 


Almeno sei civili sono morti in Siria a causa dell'esplosione di mine in diverse zone nel Paese. Secondo quanto reso noto dall'Osservatorio siriano per i diritti umani (Sohr), centro di monitoraggio con sede a Londra, due persone sono morte nei pressi di Deir ez Zor, nell'est, due a sud di Manbij, nel nord-ovest, e due nella campagna occidentale di Aleppo, sempre nell'area settentrionale. Secondo Sohr, sale così a 176 il numero dei civili morti nel Paese dall'inizio dell'anno a causa dell'esplosione di mine risalenti alla guerra civile siriana. Tra le vittime ci sono 24 donne e 60 bambini. 


L'Home Front Command delle forze di difesa d'Israele sta revocando le restrizioni nelle alture settentrionali del Golan a seguito di una valutazione della sicurezza. Lo riporta il Times of Israel. Secondo la decisione, il livello di attività consentito nell'area verrà aumentato da parziale a totale. 


La guida suprema della Repubblica islamica, l'ayatollah Ali Khamenei, "dovrebbe piuttosto incolpare se stesso" per aver investito in gruppi armati "in Siria, Libano e Gaza per costruire le armi della piovra che guida per cercare di sconfiggere lo Stato di Israele", invece che accusare Stati Uniti e Israele di essere responsabili della caduta dell'ex presidente siriano Bashar al Assad. Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, in visita al confine con la Giordania. "Sono venuto qui oggi per assicurarmi che l'Iran non riesca a costruire la piovra che intende creare qui per avere un fronte orientale contro lo Stato di Israele", ha detto.



Il leader dei ribelli siriani Al Jolani afferma che non ci sarà amnistia per i carcerieri che hanno torturato i detenuti. 


Secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa nove civili, tra cui una giornalista, sono rimasti uccisi nei bombardamenti israeliani in diverse aree della Striscia di Gaza. Fonti locali hanno riferito che cinque civili, tra cui la giornalista Iman Al-Shanti e suo figlio Bilal, sono morti nell'esplosione in un edificio residenziale nel quartiere Sheikh Radwan di Gaza City. 


I ribelli siriani, che hanno preso il potere a Damasco lo scorso fine settimana, hanno ricevuto droni e altro supporto da agenti dell'intelligence ucraina, che cercava di indebolire la Russia e i suoi alleati siriani. Lo scrive il Washington Post citando fonti secondo cui alcune settimane fa l'intelligence ucraina ha inviato circa 20 operatori di droni esperti e circa 150 droni per supportare Hayat Tahrir al-Sham, il principale gruppo di miliziani jihadisti.


In Siria "dovranno cavarsela da soli", mentre "la priorità è risolvere il problema dell'Ucraina con la Russia". Lo ha detto il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, in un'intervista concessa a Paris Match nel corso della sua visita a Parigi per la riapertura di Notre-Dame, nel corso della quale ha incontrato il presidente francese, Emmanuel Macron, e l'omologo ucraino, Volodymyr Zelensky. "Ci sono molte crisi nel mondo. Negli ultimi giorni si parla della Siria. Dovranno cavarsela da soli perché noi non siamo coinvolti lì, e nemmeno la Francia. La priorità è risolvere il problema dell'Ucraina con la Russia - ha detto Trump - questi due Paesi stanno subendo incredibili perdite umane. Centinaia di migliaia di soldati vengono uccisi. Anche il Medioriente è importante, ma credo che sia una situazione meno difficile da gestire rispetto a Ucraina e Russia".


Almeno 44.805 persone sono morte e 106.257 sono rimaste ferite dall'inizio delle operazioni delle Forze di difesa israeliane nella Striscia di Gaza, avviate il 7 ottobre 2023. A renderlo noto è il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, aggiungendo che nelle ultime 24 ore sono stati registrati 19 morti e 69 feriti. 


Seguo quanto sta avvenendo in Siria in questo momento delicato della sua storia, auspico che si raggiunga una soluzione politica che senza conflitti promuova la stabilità e l'unità del Paese. Prego perché il popolo siriano possa vivere pace e sicurezza e le diverse religioni possano camminare insieme per il bene del Paese". Così Papa Francesco, concludendo l'udienza del mercoledì in Aula Paolo VI.


Il viceministro degli esteri russo Serghei Ryabkov ha affermato a Nbc che l'ex dittatore siriano Bashar al-Assad è in Russia, "è al sicuro e questo dimostra che la Russia agisce come richiesto in una situazione così straordinaria", ha affermato. Alla domanda se la Russia consegnerà Assad al processo, Ryabkov ha risposto: "La Russia non è parte della convenzione che ha istituito la Corte penale internazionale".


Il primo obiettivo "è ristabilire la sicurezza e la stabilità in tutte le città della Siria. La gente è esausta di ingiustizia e tirannia. L'autorità dello Stato deve essere ristabilita per permettere alla gente di tornare al lavoro e alla vita normale". Il secondo è "far tornare i milioni di profughi siriani che sono all'estero". Lo dice, in un'intervista al Corriere della Sera, il primo ministro ad interim della Siria, Muhammad al Bashir.


"Quello che è successo in Siria è stato progettato nelle sale di comando di Stati Uniti e Israele". Lo afferma la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei.


Almeno 26 persone sono morte negli attacchi israeliani che hanno colpito la Striscia di Gaza nella notte e durante la mattina di mercoledì, secondo quanto hanno riferito funzionari medici palestinesi. In un attacco è stata colpita una casa dove si rifugiavano degli sfollati, causando 19 morti.


"Ripristineremo piena sicurezza e ordine". Lo ha detto ad Al Jazeera il nuovo capo della polizia in Siria, Fouad al-Shami, ex comandante delle forze dell'opposizione al regime. E' stato nominato dalla nuova amministrazione del Paese. "I nostri combattenti sono schierati per pattugliare tutta Damasco. Non ci fermeremo finché non saranno ristabiliti la sicurezza e l'ordine completi in ogni parte del paese" ha aggiunto".


I ribelli siriani hanno annunciato di aver preso il controllo della città di Deir el-Zor nell'est del Paese. L'Osservatorio siriano dei diritti umani ha riferito che le forze curde presenti in città si erano ritirate nelle località vicine prima che il centro cadesse nelle mani di combattenti arabi locali, che si sono uniti ai ribelli che hanno destituito il regime di Bashar al Assad.


La comunità internazionale "non ha più nulla da temere dalla Siria dopo il rovesciamento del regime di Bashar al Assad". Lo ha dichiarato il leader del movimento Hts, Abu Mohammed al Jolani, aggiungendo che "la paura derivava dalla presenza del regime. Il Paese si sta muovendo verso lo sviluppo e la ricostruzione. Sta andando verso la stabilità. La gente è esausta per la guerra. Quindi il Paese non è pronto per un'altra guerra e non ci entrerà".


Sono complessivamente 480 i raid aerei compiuti da Israele su obiettivi militari nelle ultime 48 ore in Siria, tra cui batterie antiaeree, aeroporti, siti di produzione di armi, depositi di armi, strutture militari. Lo riferiscono le Idf, precisando di aver distrutto "la maggior parte delle scorte di armi strategiche in Siria". La Marina israeliana ha inoltre preso di mira due strutture della Marina siriana distruggendo 15 navi.


Video shock provenienti da varie città siriane mostrano esecuzioni sommarie condotte da uomini armati contro presunti autori di massacri di civili compiuti per conto del deposto regime di Bashar al Assad. I filmati, verificati come autentici, sono stati girati a Idlib, nella zona di Hama e in quella di Damasco. Le immagini mostrano fucilazioni di uomini in ginocchio, spari alla tempia, raffiche di mitra contro corpi a terra. Un video mostra i corpi di tre uomini senza vita trascinati da un'auto per le strade di Idlib, mentre la folla inferocita prende a calci i corpi straziati.


Un automobilista si è scagliato con il suo mezzo contro un pedone di 21 anni a Bnei Brak, vicino a Tel Aviv, cercando poi di fuggire. La polizia israeliana ha dichiarato che si tratta di un attacco terroristico. Gli agenti hanno immediatamente arrestato il conducente, un arabo-israeliano sui vent'anni. In un video pubblicato da Ynet, si vede il conducente dell'auto deviare dalla sua corsia e accelerare fino al punto di colpire il giovane. Bnei Brak è una cittadina abitata da ebrei ortodossi.

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