La piccola, salvata e portata subito in ospedale per le prime cure, sembra stare bene
Ha un mese di vita la neonata salvata ad Idlib, Siria, dopo quattro ore di scavi tra le macerie provocate da una bomba. Il soccorritore corre verso l'ambulanza con il fagottino che trema tra le sue braccia, fatica a lasciarla andare mentre scoppia in lacrime incredulo di fronte a quel miracolo. Non si sa chi sia, nè se i suoi genitori siano vivi, ma la bimba è ormai diventata il simbolo della speranza in una zona di guerra.
A bordo dell'ambulanza la piccola piange timidamente: con la sua tutina gialla e il viso sporco di polvere allunga la mano minuscola alla ricerca di un pò di conforto. Ad Aleppo i bombardamenti hanno ferito o ucciso più di 300 bambini negli ultimi cinque giorni. La situazione era e rimane catastrofica: in queste ore sono state chiuse anche le scuole sotterranee fino ad ora a prova di bomba. Dai cieli infatti hanno iniziato a cadere le nuove bombe anti-bunker in grado di scavare buche profonde prima di esplodere.
Intanto alcuni piccoli siriani hanno trovato una maniera inconsueta di giocare trasformando i crateri delle bombe in piscine. Per qualche istante sono bambini "normali", spensierati e felici tra schizzi e giochi prima di ritornare alla loro realtà scandidata dalle bombe che cadono dal cielo.