Continuano gli scontri nella zona nonostante l'appello dell'Unesco
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Nuovo orrore in Siria. I jihadisti dell'Isis hanno ucciso 23 civili, tra cui 9 bambini, vicino alla città di Palmira. Lo riferisce Sky news, citando l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria. Sui pesanti scontri in corso da giorni nella zona, che è patrimonio dell'umanità, è intervenuta anche l'Unesco, che si dice "allarmata" dal rischio di un nuovo scempio se l'Isis dovesse conquistare l'area.
Secondo attivisti sul terreno, l'Isis è ora ad appena un chilometro dalla città moderna di Palmira ma le forze governative hanno inviato rinforzi. Talal Barazi, governatore di Homs, capoluogo della regione centrale dove si trova il sito, assicura che "la situazione è sotto controllo" e che l'aviazione di Damasco ha bombardato le postazioni jihadiste. Palmira è tristemente nota in Siria perché ospita una delle carceri e luoghi di tortura più duri per i dissidenti politici.
L'Isis è avanzato da giorni da est e da nord, attestandosi da giovedì ad Amriye, sobborgo settentrionale di Palmira. Fonti locali affermano che centinaia di famiglie, molte delle quali già sfollate da altre zone in guerra, sono fuggite dalla città. Palmira - anche nota come Tadmor - era fiorita nell'antichità come punto di sosta per le carovane che attraversavano il deserto siriano. Già citata nella Bibbia e negli annali dei re assiri, l'area era stata in seguito incorporata nell'impero romano.
L'avvicinarsi dell'Isis ha evocato in molti il terrore che i miliziani possano riservare a Palmira lo stesso destino toccato ai siti iracheni di Ninive, Nimrud e Hatra a sud di Mosul. "L'allarme esiste ma il contesto è diverso", afferma Alberto Savioli, archeologo dell'Università di Udine con decennale esperienza in Siria e in Iraq. Savioli ricorda che "finora l'Isis non ha danneggiato siti siriani altrettanto importanti, come Dura Europos, Mari, Rasafa nel nord e nell'est del Paese. Nonostante "vi siano notizie di saccheggi questi patrimoni non sono stati finora toccati".