Un camion cisterna è stato fatto esplodere tra la folla davanti al tribunale della città. Le vittime sono in gran parte civili
Sono 150 i feriti e almeno 60 le vittime di un attentato ad Azaz, una città siriana al confine con la Turchia, controllata dai ribelli. Lo afferma l'Osservatorio nazionale per i diritti umani Ondus. In un primo momento si era pensato all'esplosione di un'autobomba, ma le ultime informazioni parlano di un camion cisterna. La deflagrazione è avvenuta in un mercato di fronte a un tribunale islamico. Sei delle vittime sono ribelli, gli altri sono civili.
L'attacco arriva mentre è in vigore la fragile tregua regime-ribelli, che non include l'Isis. Il direttore dell'Osservatorio, Rami Abdel Rahman, ha spiegato che l'identificazione delle vittime è particolarmente difficile perché alcuni corpi sono stati completamente bruciati nell'esplosione. Le immagini mostrano alte nuvole di fumo che si levano dalla strada piena di rottami e detriti. Intorno, auto in fiamme e i vigili del fuoco che tentano di isolarle.
Un avvocato che si trovava sulla scena al momento dell'esplosione, Osama al-Merhi, ha dichiarato che "questo tipo di crimini sono commessi soltanto dal gruppo terroristico di Daesh". "Loro prendono di mira i civili - ha aggiunto - e i gruppi che stanno costruendo questo Paese".
Quello nella piazza del mercato è l'ultimo attentato avvenuto nella città, dove a novembre erano morte 25 persone, tra civili e militanti ribelli, per l'esplosione di un'altra autobomba. I ribelli avevano attribuito l'attacco all'Isis che cerca di avanzare verso la località.
Ong: 11 civili uccisi in raid coalizione, anche 5 minori - Almeno undici civili, tra cui cinque minori, tutti della stessa famiglia, sono rimasti uccisi in Siria nelle ultime 24 ore in raid aerei della coalizione a guida Usa nella provincia di Raqqa. A segnalarlo è stato l'Osservatorio nazionale per i diritti umani Ondus, che nel 2016 ha contato un bilancio di 467 vittime civili dei bombardamenti della coalizione, tra cui 108 minori.