L'avvertimento di Ankara: "Se i raid di Mosca continuano, gli accordi di Monaco falliranno". L'Onu: "Attaccare gli ospedali è crimine di guerra"
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"Se i bombardamenti russi continuano, gli accordi di Monaco sono destinati a fallire". Secondo la Turchia, infatti, "finora l'88% delle bombe di Mosca in Siria sono state dirette contro l'opposizione moderata siriana e solo una minima parte contro l'Isis". Stessa posizione ha espresso il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk: "I bombardamenti russi lasciano poca speranza" per un cessate il fuoco. Intanto le truppe di Assad avanzano.
Sostenute infatti dai massicci bombardamenti russi, le truppe governative siriane continuano ad avanzare nel nord del Paese, dove, secondo Mosca, hanno riconquistato 800 chilometri quadrati di territorio e 73 centri abitati solo dall'inizio di febbraio.
Ankara a favore di un'operazione di terra - La Turchia, grande nemica del presidente siriano Bashar al Assad, risponde affermando che solo "un'operazione di terra può risolvere la crisi siriana". Ma Ankara non intende intervenire da sola, chiedendo che sia la Coalizione internazionale a guida Usa a deciderlo. "Alcuni Paesi europei, l'Arabia Saudita e la Turchia sono in favore di un'operazione di terra in Siria ma altri alleati si oppongono", ha detto il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, spiegando che "non sarebbe realistico per la Turchia, l'Arabia Saudita e il Qatar condurre da soli" questo tipo di intervento.
Aiuti umanitari dall'Onu - L'Onu ha annunciato che Damasco ha approvato l'accesso umanitario a sette aree assediate, inclusa Madaya, dove gli abitanti muoiono di fame. I convogli, ha fatto sapere il portavoce delle Nazioni Unite, Farhan Haq, sono pronti a partire "il prima possibile".
Raid su ospedali, crimini di guerra? - Intanto continuano le polemiche sugli attacchi aerei o missilistici su scuole e ospedali che hanno provocato circa 50 morti, tra cui diversi bambini. Si potrebbe trattare di "crimini di guerra", ma solo se fosse provato che sono stati atti intenzionali, e questo "non è ancora chiaro", ha sottolineato il portavoce dell'Alto commissariato per i diritti umani dell'Onu, Rupert Colville. Di crimine di guerra parlano anche Parigi, per bocca del ministro degli Esteri Jean-Marc Ayrault, e Londra, con il capo del Foreign Office Philip Hammond, con quest'ultimo che si dice "sconcertato dal fatto che il regime di Assad e i suoi sostenitori russi continuino a bombardare civili innocenti" nonostante l'accordo per un cessate il fuoco.
Secondo gli attivisti dell'opposizione, i colpevoli sono l'aviazione siriana e quella russa. "Respingiamo nettamente queste accuse", ha risposto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. Ciò che è sicuro è che l'esercito governativo - appoggiato tra l'altro dalle forze sciite libanesi di Hezbollah e miliziani provenienti dall'Iraq - avanza sul terreno in tutto il nord. Martedì hanno riconquistato una collina a meno di cinque chilometri dal confine turco nella regione nord-occidentale di Latakia e sono ora in grado di puntare i pezzi di artiglieria contro il sud della Turchia. Mentre a est di Aleppo hanno ripreso il controllo di una centrale elettrica da lungo tempo in mano all'Isis.
Intanto riportano successi sul terreno anche i miliziani curdi dell'Ypg, alleati di fatto delle forze governative in questa offensiva, nonostante il quarto giorno consecutivo di bombardamenti da parte dell'artiglieria turca. Gruppi di insorti si sono arresi ai loro rivali curdi nella localita' strategica di Marea, a nord di Aleppo e solo a sei chilometri dal confine turco.
La stessa Turchia, secondo il quotidiano filogovernativo di Ankara Yeni Safak, avrebbe fatto passare attraverso il proprio territorio altri 500 miliziani siriani anti-Assad del gruppo islamista Faylaq al Sham che sarebbero entrati in Siria dalla per contrastare l'avanzata dei curdi nella zona di Azaz.
In questa complicata situazione, l'inviato dell'Onu Staffan de Mistura è tornato a chiedere "un accesso senza ostacoli" per gli aiuti umanitari "in tutte le aree, non solo quelle sotto il controllo governativo ma anche dei ribelli e dell'Isis".
Questo, secondo quanto da lui affermato, il tema principale affrontato in lunghi colloqui a Damasco con il ministro degli Esteri, Walid al Moallem. Insieme, ovviamente, agli sforzi per la ripresa fissata al 25 febbraio dei colloqui tra governo e opposizioni.
Ma i segnali non sono incoraggianti. "Se i bombardamenti russi continuano in questo modo, gli accordi di Monaco sono destinati a fallire", hanno detto fonti del ministero degli Esteri turco, riferendosi all'accordo per un cessate il fuoco da venerdì. Mentre Assad, oltre a mettere in guardia Ankara da ogni intervento terrestre, ha ribadito le difficoltà di applicare la tregua con quelli che ha definito i "terroristi", cioè tutti i gruppi armati antigovernativi. "I cessate il fuoco si fanno tra eserciti e Stati, mai tra uno Stato e i terroristi", ha affermato il presidente. Infine, anche l'Olanda ha annunciato di aver cominciato a bombardare le postazioni dell'Isis in Siria con i suoi jet F-16, unendosi ai raid della Coalizione a guida Usa. Premier turco: "Raid vili e barbari" - Anche il primo ministro turco, Ahmet Davutoglu, usa parole di biasimo nei confronti del Cremlino definendo "barbara" l'offensiva aerea della Russia in Siria: "Questi aerei vili, crudeli e barbari hanno fatto quasi 8mila voli dal 30 settembre scorso, senza alcuna distinzione tra civili e soldati, inclusi bambini e anziani", ha detto davanti al parlamento.
L'Onu: "Crimini di guerra" - La condanna di quanto accaduto lunedì, con la distruzione di un ospedale gestito da Medici Senza Frontiere, è pressoché unanime. "L'attacco deliberato contro centri sanitari costituisce un crimine di guerra, in base al diritto umanitario internazionale", ha sottolineato l'Onu. "Tuttavia - ha ricordato il portavoce dell'Ufficio Onu per i Diritti umani, Rupert Colville - non è ancora chiaro se gli attacchi siano stati intenzionali". Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha inoltre parlato di "palesi violazioni delle leggi internazionali".
La condanna di Francia e Usa - Durissimo anche il commento del ministro degli Esteri francese, Jean-Marc Ayrault: "Simili attacchi sono inaccettabili, devono cessare immediatamente e potrebbero costituire crimini di guerra". Condanna anche da parte della consigliera per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Susan Rice.
La difesa della Russia - Mosca, dal canto suo, continua a respingere ogni accusa. Il protavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha infatti ribadito l'estraneità della Russia al raid sull'ospedale.
Assad contro intervento Turchia-Arabia Saudita - Intanto il presidente siriano Bashar Assad ha messo in guardia la Turchia e l'Arabia Saudita da ogni incursione di terra in Siria, avvertendo che una tale azione avrebbe "ripercussioni globali". Ed è tornato a rifiutare un cessate il fuoco con i gruppi armati ribelli che ha definito "terroristi".