Nel 2017 un altro vettore creò un buco di 900 km, mentre uno taiwanese creò un varco grande quanto la California
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Falcon 9, un razzo di SpaceX, l'azienda fondata da Elon Musk, ha creato un “buco” temporaneo nella ionosfera. Il missile era stato lanciato dalla Vandenberg Space Force Base in California il 19 luglio. "Le foto mostrano la combustione del motore del secondo stadio ed è possibile che abbia prodotto un buco ionosferico" ha spiegato a SpaceWeather.com Jeff Baumgardner, studioso della Boston University.
La ionosfera - Falcon 9, il razzo lanciato da SpaceX, l'azienda fondata da Elon Musk, avrebbe bucato la ionosfera, lo strato dell’atmosfera nel quale ”inizia” lo spazio, ricco di ioni: comprende un'area che va dai 50 a 1000 chilometri al di sopra della superficie. Qui il plasma solare reagisce con gli ioni producendo l’aurora: si tratta della fascia atmosferica dove le radiazioni del Sole e i raggi cosmici provenienti dallo spazio provocano la ionizzazione dei gas componenti. Estesa fra i 60 e i 1000 km di altitudine, la ionosfera può essere ulteriormente divisa in strati evidenziandone le differenti proprietà elettriche, dovute alle variazioni di composizione e dell'intensità di radiazione solare ricevuta.
L'alterazione della ionosfera - "Si tratta un fenomeno già registrato quando i razzi accendono i loro motori da 200 a 300 km sopra la superficie terrestre: ho esaminato le immagini del lancio del 19 luglio. Mostrano la combustione del motore del secondo stadio a 286 km vicino al picco della regione F per quell’ora del giorno. Quindi, è del tutto possibile che sia stato creato un buco ionosferico" continua Baumgardner, che analizza il lancio di SpaceX. I razzi in rapido movimento e i loro fumi di scarico sono infatti in grado di alterare la ionizzazione della ionosfera.
Lo strato F - Emettendo acqua e anidride carbonica durante il viaggio, i vettori possono ridurre la ionizzazione a livello locale fino al 70%, in particolare nello strato F della ionosfera, dove si verifica il massimo livello di densità elettronica e che si trova a quote variabili fra 250 e 400 km. “Gli esseri umani stanno entrando in un’era in cui i lanci di razzi stanno diventando abituali e frequenti a causa della riduzione dei costi dei razzi riutilizzabili: saranno sempre più in grado di influenzare l’atmosfera media e superiore. Vale la pena prestare attenzione“ aveva dichiarato Charles C.H. Lin della National Cheng Kung University di Taiwan nel 2018 ad Ars Technica, sito web di notizie e informazione tecnologica.
L'evento del 2017 - La spettacolare colorazione rossa della ionosfera è il prodotto della reazione degli ioni di ossigeno con lo scarico del razzo, dovuta al rilascio di luce nella stessa lunghezza d’onda delle aurore rosse. Questo fenomeno si è già verificato sei anni fa, dopo un lancio di un altro Falcon 9 effettuato da SpaceX nel 2017. Ars Technica scrive che anche all'epoca l'impatto del razzo sulla ionosfera fu notevole, creando un buco largo circa 900 km. Il fenomeno durò ben tre ore per via dell’effetto aggiuntivo delle onde d’urto causate dal razzo che si innalzò verticalmente, invece di viaggiare parallelamente alla superficie terrestre.
Il razzo taiwanese - Il buco nella ionosfera ebbe conseguenze rilevanti anche sui sistemi GPS, alterando la precisione della posizione di pochi metri. Formosat-5, primo programma spaziale progettato, sviluppato e gestito interamente dalla National Space Organization di Taiwan, in collaborazione con SpaceX e Elon Musk, sempre nel 2017 avrebbe invece creato un buco della grandezza della California.