Il ragazzo è autistico e potrebbe essere stato vittima di bullismo. I feriti portati in diversi centri medici non sono in gravi condizioni
© Ansa
Un ragazzo di 14 anni, che studia al terzo anno di un istituto tecnico, è stato arrestato a Jerez de la Frontera, in provincia di Cadice, dopo aver ferito tre insegnanti e due studenti della sua scuola. Secondo le prime informazioni riportate dal quotidiano "El Mundo", il ferito più grave è un'insegnante di biologia, che è stata colpita a un occhio e portata in ospedale. L'aggressore avrebbe utilizzato due coltelli. L'aggressore potrebbe essere stato bullizzato dai compagni. La scuola è stata evacuata e le lezioni sospese.
Secondo il portavoce della Polizia Nazionale di Jerez de la Frontera, Adrian Dominguez, questa mattina presto è arrivata una telefonata che avvisava della presenza di un giovane che stava aggredendo i compagni nella scuola. Domínguez ha detto che, secondo la preside della scuola, gli agenti sono arrivati sul posto in meno di quattro minuti. Gli agenti hanno individuato il presunto responsabile, un minorenne di 14 anni che frequenta il terzo anno, che si trovava al primo piano con due armi da taglio, "presumibilmente utilizzate per attaccare tre insegnanti e due studenti" i quali hanno riportato ferite di varia entità.
Diversi media locali dicono che il ragazzo arrestato per aver ferito con due coltelli in una scuola a Jerez de la Frontera, in provincia di Cadice (sud della Spagna), tre professori e due alunni soffrirebbe di un disturbo dello spettro autistico e sarebbe stato vittima di bullismo. Secondo quanto scrive il quotidiano "La Razon" che cita alcuni compagni di classe. Tuttavia, la direttrice della scuola, Rosario Coca de la Torre, ha assicurato che l'istituto non è al corrente di questi episodi e non è mai stato aperto alcun procedimento al riguardo. Le vittime dell'aggressione hanno riportato ferite di "varia gravità", ma nessuna è in pericolo di vita.
La ministra spagnola dell'Istruzione, Pilar Alegrìa, ha fatto sapere di essere in contatto con le autorità dell'istituto di Jerez de la Frontera (Cadice) e ha espresso il suo sostegno a studenti e insegnanti. Anche i sindacati della scuola hanno espresso solidarietà alle persone che sono state accoltellate sottolineando anche la necessità di "attuare misure per garantire che i centri educativi siano sempre spazi sicuri", avvertendo che questo episodio "è frutto di una società che usa la violenza con crescente frequenza".
Secondo quanto raccontato a El Pais da una compagna di classe del 14enne, l'adolescente è entrato in classe alle 8:20, con 5 minuti di ritardo dato che l'orario di ingresso ufficiale è alle 8:15); si è seduto al suo banco e ha preso due coltelli da cucina dallo zaino. Poi ha aggredito alle spalle uno dei suoi compagni di classe, accoltellandolo mentre gridava "ti ammazzo".
Gli altri compagni, 26, sono scappati e l'insegnante che era con loro in classe, docente di biologia, "gli ha chiesto per favore di fermarsi" ma è stata ferita all'altezza del bulbo oculare. Sempre secondo il racconto della ragazza che ha assistito ai fatti, riporta El Paies, l'aggressore ha lasciato l'aula, è uscito nel corridoio ed è entrato nella classe di fronte: anche in questo caso vedendolo con i coltelli in mano c'è stato un fuggi-fuggi tra gli alunni e un altro insegnante di chimica, che ha cercato di trattenere l'aggressore, ma è rimasto ferito. "Non lo conoscevo bene perché era la prima volta che lo incontravo in classe, ma era sempre da solo", ha raccontato la testimone a El Pais, aggiungendo che era molto diligente e intelligente e che molti dei suoi compagni lo prendevano continuamente in giro e ridevano di lui.