Nel 2019, aveva smembrato il corpo della donna dividendolo in piccoli pezzi per poi mangiarli con l'aiuto del cane
© ansa
Nel 2019, aveva ucciso la madre strangolandola dopo l'ennesimo litigio per poi smembrarne il corpo e mangiarne i resti con l'aiuto del suo cane. Ora, Alberto Sánchez Gómez, 28 anni, di Madrid, è stato condannato a 15 anni e cinque mesi di carcere per omicidio aggravato e vilipendio di cadavere. Durante il processo, a nulla sono valsi i tentativi dell'avvocato di invocare l'infermità mentale. Alberto dovrà anche risarcire il fratello con 60mila euro.
La vicenda - Alberto era stato arrestato nel 2019 dopo che la polizia aveva rinvenuto il cadavere smembrato di Maria Soledad Gomez, 66 anni, in seguito alla denuncia di un'amica che non la vedeva da un mese. La donna aveva contattato gli agenti che si erano recati nella casa in cui abitava con il figlio, allora 26enne. Il giovane era parso subito strano alla polizia che, insospettita, aveva insistito per poter entrare dentro l'abitazione. Qui, la macabra scoperta del cadavere, ormai putrefatto, e diviso in contenitori sparsi per la casa.
Secondo quanto riportano i media spagnoli, Alberto era già noto alla polizia proprio per violenze su sua madre: la vittima lo aveva aveva denunciato 12 volte. Durante il processo, Sánchez ha detto di aver sentito delle voci che dicevano "uccidi tua madre" e gli chiedevano di smembrare il suo corpo.
Tuttavia, gli psichiatri che si sono occupati del caso, gli hanno riscontrato un "disturbo della personalità antisociale e paranoica" che, però, "non modifica le funzioni intellettive". Inoltre, hanno precisato che distingue ciò che è "giusto e sbagliato, semplicemente non gli importa". Queste le conclusioni che hanno pesato sul verdetto della giuria. La difesa ha annunciato di voler presentare ricorso al Tribunal Superior de Justicia di Madrid affinché si tenga conto dei suoi presunti disturbi mentali.