I ragazzi più colpiti hanno tra i 13 e i 15 anni e nel 30% dei casi devono rivolgersi a specialisti per superare il trauma
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Dal ricevere immagini sessualmente esplicite fino ai ricatti di diffusione di foto sessuali. Il 75% (3 su 4) degli adolescenti e pre-adolescenti spagnoli dichiara di aver subito almeno un episodio di "violenza sessuale in ambito digitale" nel corso della vita. A rivelarlo, uno studio condotto da Fondazione Mutua Madrilena in collaborazione con la Guardia Civil.
Il sondaggio ha coinvolto un campione di 2.000 ragazzi tra i 16 e i 22 anni e di 1.000 adulti con figli minori a carico. Dai dati raccolti è emerso come la violenza digitale più comune sia il ricevere immagini con contenuto sessuale contro la propria volontà, subita dal 43,2% degli intervistati. Seguono le avance non desiderate (41,8%) e i commenti di carattere sessuale (40,2%). Presente tra i casi indicati anche quello del ricatto attraverso la minaccia di diffusione di immagini sessuali (17,8% dei casi).
La violenza sessuale digitale colpisce principalmente ragazzi e ragazze tra i 13 e i 15 anni con effetti gravi sulla loro serenità psicologica. Dall’analisi, infatti, è emerso che circa il 30% delle vittime ha avuto bisogno di ricorrere a specialisti per affrontare il trauma e che molto spesso gli adolescenti fanno fatica a raccontare l’accaduto ai genitori, informati solamente nel 25% dei casi.