Spagna, prove di dialogo post votoRajoy cerca le larghe intese
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"La Spagna non può permettersi un periodo di stallo politico", ha affermato il premier invitando gli altri partiti ad agire con "senso di responsabilità e lungimiranza politica"
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Malgrado il no dei socialisti di Sanchez, il premier Mariano Rajoy, fresco vincitore delle ultime elezioni spagnole ma senza una maggioranza per fare il governo, si è nuovamente detto pronto al dialogo con gli altri partiti per tentare di formare un "esecutivo stabile". "La Spagna non può permettersi un periodo di stallo politico" ha affermato, invitando i dirigenti degli altri partiti ad agire con "senso di responsabilità e lungimiranza politica".
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Il premier non ha però precisato con quali partiti avvierà conversazioni. Il Pp è arrivato primo con 123 seggi su 350 davanti a Psoe (90), Podemos (69), Ciudadanos (40), i due partiti indipendentisti catalani (9 e 8) e i nazionalisti baschi del Pnv (6).
Rajoy ha detto che condurra' il dialogo con gli altri partiti "con generosità e con lo sguardo posto verso l'interesse generale della Spagna". Il premier spagnolo ha anche rilevato che il Pp continua ad avere la maggioranza assoluta nel Senato e quindi puo' bloccare qualsiasi riforma costituzionale.
Intanto il segretario di Podemos Pablo Iglesias ha ribadito che il partito post-indignado chiede la convocazione di un referendum sull'indipendenza della Catalogna, per il quale secondo diversi analisti potrebbe essere necessaria una modifica della Costituzione.