AD ATLANTA

Sparò all'afroamericano Brooks, agente (ora licenziato) accusato di omicidio: rischia il carcere a vita

L'altro poliziotto che era presente e non ha fatto nulla ora sta collaborando con la procura contro il suo collega. La famiglia della vittima: "E' positivo che ci siano agenti come lui capaci di ammettere gli errori"

18 Giu 2020 - 06:21
 © Ansa

© Ansa

Garrett Rolfe, l'ufficiale di Atlanta che ha sparato mortalmente a Rayshard Brooks alle spalle dopo che l'uomo in fuga ha puntato una pistola taser nella sua direzione, sarà accusato di omicidio e di altri 10 capi di imputazione: lo ha detto il procuratore distrettuale della contea di Fulton Paul Howard in una conferenza stampa. Rolfe ha inoltre preso a calci Brooks mentre giaceva a terra. Era stato licenziato dopo la morte dell'afroamericano.

Rolfe rischia ora il carcere a vita senza possibilità di libertà condizionale o la pena di morte. Il suo collega, Devon Brosnan, è stato invece accusato di aggressione aggravata e violazione del giuramento per aver calpestato la spalla di Brooks quando era a terra e non averlo soccorso. "Brooks non si è presentato come una minaccia", dice il procuratore distrettuale della contea di Fulton, Paul L. Howard Jr, spiegando che Rolfe ha colpito con due volte alla schiena il ragazzo afroamericano, gli ha dato un calcio mentre era a terra e poi dichiarato di "averlo preso".

Le accuse arrivano nel giorno del quinto anniversario del massacro nella chiesa episcopale di Charleston, dove furono uccisi nove afroamericani. Nel presentare le accuse Howard mette in evidenza che Brosnan sta collaborando con le autorità e ha "deciso di testimoniare. Ci ha detto che in un paio di giorni prevede di rilasciare una dichiarazione sulla colpevolezza di Rolfe. Plaude all'impegno di Brosnan la famiglia di Brookx. "Anche nei momenti bui bisogna cercare di vedere la luce. E la cosa positiva di questa situazione è il coraggio - afferma Chris Stewart, il legale della famiglia, Chris - dell'agente Brosnan di dire che quello che è accaduto è sbagliato. Sono agenti così che possono cambiare la polizia".

Nel corso della conferenza stampa per la presentazione delle accuse il procuratore aggiunge inoltre che agli agenti di Atlanta è vietato sparare a chi sta scappando: "la città vieta ai pubblici ufficiali di usare il taser nei confronti di qualcuno che sta scappando. Quindi non si può sparare neanche con un'arma da fuoco".

Intanto Rolfe si difende attraverso il suo avvocato affermando di aver "reagito dopo aver sentito un colpo di arma da fuoco e visto una luce davanti a sé. Temendo per la sua sicurezza e per quelle dei civili nell'area ha lasciato il taser e sparato verso l'unica porzione di Brooks davanti a lui, la schiena". 

Il caso Brooks ha alimentato le proteste contro il razzismo e l'uso eccessivo della forza da parte delle forze dell'ordine innescate dalla morte di George Floyd. Milioni di americani invadono da settimane le strade per chiedere la fine della discriminazione, delle ingiustizie e una riforma della polizia.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri