AVEVA UCCISO 26 PERSONE

Sparatoria in Texas, la storia di Johnnie: "Ecco come ho fermato il killer"

Il giovane texano ha inseguito con il suo furgone il 26enne che ha aperto il fuoco dentro una chiesa battista a Sutherland Springs

06 Nov 2017 - 14:52

Johnnie Langendorf è un giovane texano, vive a Seguin dove lavora per la Napa, una società che vende ricambi per auto. Quando è uscito di casa nella mattinata del 5 novembre per andare dalla sua fidanzata non immaginava che sarebbe diventato uno dei protagonisti di quella che è stata definita come la "strage peggiore della storia del Texas". Johnnie infatti è uno dei due uomini che hanno fermato David Patrick Kelley, l'uomo di 26 anni che ha sparato in una chiesa battista a Sutherland Springs uccidendo 26 persone e ferendone una trentina.

Il killer era appena salito a bordo del suo Suv per fuggire mentre un altro uomo, Stephen Willeford di 55 anni, lo stava inseguendo armato. Johnnie si è trovato davanti la scena mentre stava guidando. "Ho visto due uomini sparare - ha detto il giovane texano ai microfoni di Ksat.com - uno era killer, l'altro un residente della città. Mentre l'uomo che ha sparato in chiesa fuggiva, l'altro si è avvicinato alla mia macchina e ha detto 'dobbiamo seguirlo' ed è salito a bordo del pickup". I due texani si sono così lanciati all'inseguimento del 26enne che dopo pochi metri è uscito fuori strada. "A quel punto mi sono fermato e l'uomo che era con me è uscito dalla macchina e ha sparato al killer." Secondo Johnnie e altri testimoni che hanno visto la scena Kelley in realtà era già morto all'arrivo della polizia.

Per lo sceriffo della contea di Wilson, Joe Tackitt, il killer si sarebbe però suicidato. Dunque non sarebbe stato fatale il proiettile sparato da uno dei due uomini che erano partiti al suo inseguimento per impedire la fuga. Lo sceriffo ha confermato che Kelley è stato trovato morto dalle forze dell'ordine, colpito da un proiettile e in un primo momento si era ipotizzato che a ucciderlo fossero stati proprio i due inseguitori.

La prima a raccontare il gesto eroico di Johnnie è stata la sua fidanzata Summer Caddell con un post su Facebook. "Come molti hanno appreso nella città dove abito ci è stata una sparatoria in una chiesa. Il mio fidanzato Johnnie stava venendo da me quando è successo. E ha fatto un gesto eroico mentre tutto questo stava accadendo: l'uomo che ha sparato a Kelley è saltato nel furgone del mio fidanzato e si sono lanciati all'inseguimento di quel mascalzone finché non è stato preso dalla polizia"

Ora in molti sui social si stanno complimentando con Johnnie per il suo coraggio chiamandolo "eroe" e ringraziandolo per il gesto. Sulla sua pagina Facebook tanti hanno scritto "God Bless you", cioè "che Dio ti benedica". Ma il ragazzo ha detto di non sentirsi un eroe, ma di aver agito d'istinto. "Ho semplicemente fatto quello che era giusto fare" ha dichiarato subito dopo.

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