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Il killer di Liegi non era tra gli schedati come sospetti radicalizzati del Belgio. Lo ha affermato il premier belga Charles Michel al termine della riunione del Consiglio di sicurezza convocato dopo la sparatoria. Il suo nome compare solo in modo indiretto in tre dossier, due rapporti della sicurezza di Stato e uno della polizia che riguardavano "altre persone e altre situazioni".