Fotogallery - Praga, spari all'università: morti e feriti
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Il governo ceco proclama il lutto nazionale per sabato 23 dicembre. Una professoressa italiana si è salvata perché era il suo giorno libero
La polizia ceca ha identificato 13 delle 14 vittime della strage alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Praga. Tra i 25 feriti ci sono tre stranieri, ma nessuno di nazionalità italiana: un cittadino dei Paesi Bassi e due degli Emirati Arabi Uniti. L'informazione è stata confermata dal ministero degli Esteri ceco. Intanto il governo ha proclamato per sabato 23 dicembre la giornata di lutto nazionale.
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Quella del 21 dicembre 2023 è la sparatoria più sanguinosa della storia della Repubblica Ceca. La seconda risale al 2015, quando un uomo armato aprì il fuoco nella città sudorientale di Uhersky Brod, uccidendo otto persone prima di spararsi.
"È stato sconvolgente, se non fosse stata la mia giornata libera avrei potuto essere anch'io tra le persone che per salvarsi si sono attaccate al cornicione dell'edificio. Una persona è morta perché caduta da lassù". È quanto ha raccontato la professoressa italiana Chiara Mengozzi, di Palmanova (Udine), al Messaggero Veneto. La docente ha vissuto al telefono i momenti di trepidazione causati dalla furia omicida di David Kozak, cercando di mantenere calmi i colleghi rifugiati nelle aule e nelle biblioteche. Professoressa di Italianistica, la 42enne Mengozzi vive a Praga da una decina di anni e lavora proprio al quarto piano dell'edificio in cui è avvenuta la sparatoria. "I miei colleghi barricati nelle aule mi hanno contattata subito, ho trascorso la giornata al telefono".
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