Il 6 giugno 1944, giorno dello sbarco in Normandia, la Grande Mela si svegliava affamata di notizie su una tanto attesa vittoria Alleata
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Alle 6.30 (orario di Londra) del 6 giugno 1944, l'agenzia tedesca Dnb riporta le prime notizie sull'arrivo di migliaia di soldati Alleati all'altezza della foce della Senna e su feroci combattimenti nella zona di Caen, in Francia. Era l'alba del D-Day, lo sbarco in Normandia che segnò l'inizio della liberazione dell'Europa continentale dall'occupazione tedesca durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel frattempo, dall'altra parte dell'Atlantico, New York si svegliava affamata di notizie su una tanto attesa vittoria Alleata: una serie di foto mostra la folla radunata in luoghi iconici come Times Square e Madison Square.
La partecipazione degli americani alle sorti della guerra risalta anche dagli scatti dei newyorkesi raccolti in preghiera nelle sinagoghe e nelle chiese di Manhattan. La medesima apprensione è visibile anche sui volti dei cittadini con lo sguardo fisso sul tabellone elettronico dell'Empire State Building.
Lo sbarco e la battaglia - All'alba del 6 giugno, dopo un imponente bombardamento aeronavale, le fanterie sbarcarono in Francia su cinque spiagge diverse. Le operazioni interessarono un tratto di costa di circa ottanta chilometri. Dopo essersi attestati sulle spiagge e aver violato il famoso Vallo Atlantico, gli uomini sarebbero dovuti avanzare per dirigersi il più velocemente possibile verso obiettivi situati più in profondità (i villaggi di Carentan, Saint-Lô e Bayeux) per rafforzare la testa di ponte e minacciare le vie di rinforzo nemiche.
La missione antinazista si snodò successivamente nella cosiddetta campagna terrestre di Overlord, meglio conosciuta come battaglia di Normandia. Furono tra le 4mila e le 9mila le vittime tedesche, mentre i caduti tra gli Alleati arrivarono almeno a quota 10mila.
Lo scopo delle armate alleate era quello di rafforzare ed espandere la testa di ponte nella Francia occupata, conquistare i principali porti nell'area nord-occidentale e spingersi verso l'interno fino a liberare Parigi. L'operazione mirava, com'è noto, alla distruzione definitiva del Terzo Reich, anche grazie all'avanzata dell'Armata Rossa sovietica sul fronte orientale.