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II Guerra Mondiale, la fondamentale (e sconosciuta) sconfitta a Dieppe

Il tentato blitz sulla cittadina francese fu un "allenamento" per lo sbarco in Normandia

28 Nov 2014 - 11:01
 © dal-web

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Tutti ricodano lo sbarco in Normandia, che il 6 giugno del 1944 permise agli Alleati di aprire un secondo fronte per combattere la minaccia nazista in Europa. Ma fondamentale anche se fallimentare fu il cosiddetto raid su Dieppe, avvenuto circa due anni prima, il 19 agosto 1942. La sua importanza fu cruciale perché permise alle forze alleate di imparare nozioni preziose sulle successive operazioni anfibie per l'invasione dell'Europa.



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Il nome deriva dal luogo dello sbarco: il contingente alleato approdò infatti sulle spiagge adiacenti alla cittadina di Dieppe, nel Nord della Francia, a un centinaio di km dal punto in cui, due anni più tardi, avvenne il D-Day.
Due furono le motivazioni dello sbarco: oltre a imparare nozioni preziose sulle operazioni anfibie e sul vallo Atlantico, c'era la necessità di alleggerire il fronte russo, poiché si temeva che l'Armata Rossa fosse sul punto di rottura.
L'operazione fu inizialmente chiamata "Rutter" e successivamente fu rinominata "Jubilee" ed ebbe inizio il 13 maggio 1942 con lo scopo di distruggere varie installazioni militari e le batterie costiere nei pressi del porto di Dieppe.
Il piano originale prevedeva che il raid sarebbe dovuto durare in tutto 48 ore.
Il comando dell'iniziativa fu affidato al generale Montgomery, che aveva predisposto una forza d'assalto di 6.100 soldati composta di due brigate di fanteria canadese (5.000 soldati che non avevano mai partecipato ad azioni belliche ma solo ad addestramenti) e diverse unità di paracadutisti.
I carri armati utilizzati per l'operazione militare erano del tipo "Churchill": 30 veicoli per fanteria provvisti di una robusta armatura e una sorprendente velocità. Il nome è ispirato, ovviamente, a quello del Primo Ministro britannico, all'epoca anche a capo del Ministero della Guerra e grande sostenitore dello sviluppo dei "tank" fin dalla prima guerra mondiale.
A causa del maltempo i lanci dei paracadutisti furono abbandonati a favore di un'incursione anfibia di gruppi di commando (1.000 uomini, divisi tra forze speciali inglesi, gruppi di Ranger statunitensi e forze francesi indipendenti) e a loro fu affidato il compito in precedenza dei paracadutisti: neutralizzare i cannoni delle due batterie costiere che sormontavano il porto francese.
Dopo due esercitazioni, il generale Montgomery fissò la data del raid: 4 luglio 1942. Ma in quei giorni le condizioni climatiche della Manica erano pessime e l'esecuzione fu rimandata di un mese.
Il rinvio dell'operazione consentì all'Asse di fiutare il pericolo di un'incursione anfibia grazie a deli aerei da ricognizione nazisti che notarono "sospetti" movimenti di mezzi da sbarco verso i porti del Sud Inghilterra.
L'effetto sorpresa, essenziale per la riuscita dell'operazione, svanì perché la Germania ebbe il tempo di rafforzare le difese in tutta la Normandia. Nel periodo tra il 10 e il 19 agosto, infatti, la guarnigione a difesa della cittadina di Dieppe fu messa in massima allerta.
Tra luglio e agosto il generale Montgomery fu sollevato dal comando del raid su Dieppe in favore dell'ammiraglio Lord Luois Mountbatten, grande conoscitore delle tecniche di sbarco anfibio.
Gli aerei inglesi erano inferiori a quelli tedeschi e per di più giunsero con una minore autonomia di carburante rispetto ai nemici, "comodamente" decollati dai campi della Normandia. Le truppe di difese teutoniche ebbero quindi la meglio.
La maggior parte dei carri armati "Churchill" affondò in mare, nonostante fossero stati sviluppati in modo da galleggiare sull'acqua. Bastò un mare molto mosso a far naufragare l'incursione dei "tank".
L'apparato di comunicazione era talmente disorganizzato che le informazioni sull'andamento dello scontro sulla spiaggia non arrivarono in tempo utile al comandante, che intanto si trovava su un cacciatorpediniere.
Dopo circa nove ore di combattimenti l'ammiraglio Mountbatten decise la ritirata. Purtroppo gli fu impossibile comunicarlo per tempo, determinando l'esito catastrofico di una delle operazioni anfibie più tristemente note della storia.
Il Raid su Dieppe non portò a nessun dispiegamento di forze tedesche dal fronte russo alla Normandia, bensì ad un rafforzamento delle fortificazioni. Nonostante le gravi perdite, però, la lezione subita fu un'ottima fonte d'informazioni per le future operazioni anfibie in Europa.

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