IL MITO

Il 9 ottobre 1967 moriva Ernesto Guevara e nasceva il mito del "Che"

Ucciso dalle forze boliviane è per tutti l'icona delle rivoluzioni ancora oggi

23 Ott 2014 - 11:39

Il 9 ottobre del 1967 veniva ucciso dalle dall'esercito boliviano (aiutato dalle forze speciali americane e la Cia) Ernesto Guevara de la Serna, più noto come Che Guevara. Il Che, come lo ricordano tutti, è stato probabilmente il più famoso guerrigliero rivoluzionario della storia. La sua faccia è un'icona, le sue frasi dei motti di battaglia. Assieme a Fidel Castro riuscì a portare a termine la rivoluzione cubana.

Che Guevara era nato in Argentina, a Rosario, nel 1928 da una famiglia borghese. Nonostante una forma acuta di asma ha sempre svolto attività sportiva, specialmente il rugby. Di grande intelligenza (nota anche la sua passione per gli scacchi) amava gli studi e la poesia. Arrivò a laurearsi in medicina nel 1953. Ma il suo animo spingeva verso l'avventura. Nel 1951 si prese un periodo sabbatico e partì con la sua motocicletta per visitare l'america Centrale e del Sud. In questo viaggio conobbe la povertà e abbracciò le idee marxiste.

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Che Guevara era nato in Argentina, a Rosario, nel 1928 da una famiglia borghese. Nonostante una forma acuta di asma ha sempre svolto attività sportiva, specialmente il rugby. Di grande intelligenza (nota anche la sua passione per gli scacchi) amava gli studi e la poesia. Arrivò a laurearsi in medicina nel 1953. Ma il suo animo spingeva verso l'avventura. Nel 1951 si prese un periodo sabbatico e partì con la sua motocicletta per visitare l'america Centrale e del Sud. In questo viaggio conobbe la povertà e abbracciò le idee marxiste.
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Dopo la laurea riprese il suo viaggio: Bolivia, Perù, Ecuador, Panama, Costa Rica fino al Guatemala dove conobbe il presidente Jacobo Arbenz Guzman, un politico che cercava di portare una rivoluzione sociale nel Paese. Fu lui ha dare a Hernesto il soprannome di "Che", dovuto all'uso frequente che faceva del tipico intercalare argentino "che". E in Guatemala prese contatto coi rivoluzionari cubani, tra i quali, appunto, Fidel Castro. Con lui aderì al "Movimento del 26 lugliio" per abbattere il dittatore cubano Batista.
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Doveva solo essere il medico di quel movimento, finì per diventarne un leader. La rivoluzione si concluse il 1° gennaio del 1959, il giorno dopo si instaurò il governo comunista. Fino al 1964 partecipò attivamente alla vita del governo di Fidel Castro respingendo anche i tentativi militari da parte degli Stati Uniti di rovesciare la rivoluzione filo-russa. Nel 1965, però, i rapporto con l'Urss si incrinarono e Che Guevara decise di lasciare Cuba alla ricerca di altre rivoluzioni.
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Prese parte alla fallimentare operazione cubana in Congo. Nel 1967 si trasferì in Bolivia, con l'intenzione di addestrare i rivoluzionari per far cadere il presidente Barrientos Ortuno. Non sapeva però che nel Paese c'erano le forze speciali statunitensi e la Cia. Fu catturato l'8 ottobre del 1967 e il pomeriggio successivo fu giustiziato. Il suo corpo fu legato ai pattini di un elicottero e portato a Vallegrande, dove venne adagiato su un piano di lavaggio dell'ospedale e mostrato alla stampa. Il corpo di Guevara fu poi portato via e nessuno sa dove è stato sepolto o cremato.
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La figura di Ernesto Guevara è diventata un "mito", essendo divenuto un'icona di livello internazionale per quella parte di persone che si riconoscono nei suoi ideali rivoluzionari. A testimonianza della grande risonanza mediatica dell'immagine di Guevara si può portare ad esempio il fatto che la fotografia del Che scattata il 6 marzo 1960 dal fotografo Alberto Korda è diventata una delle immagini più famose del XX secolo, tanto da essere considerata la più riprodotta in assoluto della storia della fotografia.
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"Hasta la victoria siempre"
"Ha più valore, un milione di volte, la vita di un solo essere umano che tutte le proprietà dell'uomo più ricco della terra"
"Il guerrigliero è un riformatore sociale, che prende le armi rispondendo alla protesta carica d'ira del popolo contro i suoi oppressori, e lotta per mutare il regime sociale che mantiene nell'umiliazione e nella miseria tutti i suoi fratelli disarmati"
"In qualunque luogo ci sorprenda la morte, che sia la benvenuta, purché il nostro grido di guerra giunga a un orecchio ricettivo e purché un'altra mano si tenda per impugnare le nostre armi"
"In una rivoluzione, se è vera, si vince o si muore"
"La caratteristica positiva della guerriglia consiste proprio nel fatto che ogni individuo è disposto a morire non per difendere
astrattamente un ideale, ma per farlo diventare realtà"
"La differenza tra il vestiario da notte e quello da giorno stava, generalmente, nelle scarpe"
"La mia casa ambulante avrà ancora due gambe e i miei sogni non avranno frontiere"
"La rivoluzione si fa per mezzo dell'uomo, ma l'uomo deve forgiare giorno per giorno il suo spirito rivoluzionario"
"La via pacifica è da scordare e la violenza è inevitabile. Per la realizzazione di regimi socialisti dovranno scorrere fiumi di sangue nel
segno della liberazione, anche al costo di vittime atomiche"
"Lasciami dire, a rischio di sembrare ridicolo, che il vero rivoluzionario è guidato da grandi sentimenti d'amore"
"Le rivoluzioni non si esportano. Le rivoluzioni nascono in seno ai popoli"
"Mi rendo conto di aver maturato in me qualche cosa che da tempo cresceva nel frastuono cittadino: l'odio per la civiltà, la rozza immagine di persone che si muovono come impazzite al ritmo di quel tremendo rumore"
"Non credo che siamo stretti parenti, ma se Lei è capace di tremare d'indignazione ogni qualvolta si commetta un'ingiustizia nel mondo,
siamo compagni, il che è più importante"
"Dobbiamo ripetere qui una verità che abbiamo sempre detto davanti a tutto il mondo: fucilazioni; sì, abbiamo fucilato; fuciliamo e continueremo a fucilare finché sarà necessario"
"Crescete come buoni rivoluzionari. Studiate molto per poter dominare la tecnica che permette di dominare la natura. Ricordatevi che l'importante è la rivoluzione e che ognuno di noi, solo, non vale nulla. Soprattutto, siate sempre capaci di sentire nel più profondo
qualsiasi ingiustizia commessa contro chiunque in qualunque parte del mondo. È la qualità più bella di un rivoluzionario"
"Davanti a tutti i pericoli, davanti a tutte le minacce, le aggressioni, i blocchi, i sabotaggi, davanti a tutti i seminatori di discordia, davanti a tutti i poteri che cercano di frenarci, dobbiamo dimostrare, ancora una volta, la capacità del popolo di costruire la sua storia"
"Credo nella lotta armata come unica soluzione per i popoli che lottano per liberarsi"
"Bisogna essere duri senza mai perdere la tenerezza"

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