Era il 25 agosto 1944: le truppe alleate entrano trionfanti nella capitale francese, segnando la disfatta nazista sul fronte occidentale
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Il pomeriggio del 25 agosto 1944 l'Esercito di liberazione francese e gli Alleati entrano a Parigi, liberandola dal giogo dell'occupazione tedesca durata ben quattro anni. Si tratta di una delle date più importanti della Seconda Guerra Mondiale, che segna la disfatta nazista sul fronte occidentale e la fine dell'occupazione della Francia. La liberazione avvenne al termine della battaglia di Normandia, iniziata il 6 giugno.
Il rush finale verso la liberazione di Parigi prese il via il 18 agosto 1944 con una mobilitazione popolare promossa dall'Esercito della resistenza francese organizzato sul territorio d'oltralpe da poco liberato dagli Alleati. L'imperativo era scardinare la morsa dei circa 20mila soldati tedeschi presenti in città, male equipaggiati e comandati dal generale Dietrich Von Choltitz.
L'ordine di Hitler alle sue truppe era quello di creare una "seconda Stalingrado" sul fronte occidentale, radendo al suolo i monumenti e i ponti di Parigi e sopprimendo qualsiasi resistenza da parte della popolazione, fino all'ultimo uomo. Ordine che Von Choltitz tuttavia non eseguì, determinando la sconfitta dei suoi per mano delle forze anglo-americane e delle divisioni francesi di Charles De Gaulle e Philippe Leclerc.
Nei giorni tra il 19 e il 25 luglio gli insorti parigini eressero barricate costringendo i tedeschi alla ritirata. La resa del generale Von Choltitz arrivò alle 14.35 del 25 agosto 1944, poco prima dell'ingresso trionfale dele forze armate Usa nella città. Gli scontri costarono ai francesi più di 1.000 vittime e oltre 1.500 feriti.