Furono decine di milioni i cavalli, gli asini, i muli e i cani adoperati per il trasporto di uomini, approvvigionamenti, cannoni, armi e munizioni. Alcuni diventarono autentici eroi
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La storia della Prima guerra mondiale non è soltanto una storia di soldati, armi e combattimenti: al fronte diedero il loro decisivo contributo anche una moltitudine di animali tra cavalli, muli, asini e cani. Una schiera di decine di milioni di eroi a quattro zampe che fu impiegata per il trasporto di uomini, approvvigionamenti, cannoni, armi e munizioni. Una raccolta di fotografie a colori mostra la bellezza e l'importanza di questo esercito "parallelo".
Cavalli - L'animale che per primo viene associato alla Grande Guerra è senza dubbio il cavallo. Furono quasi dieci milioni gli esemplari adoperati sui vari fronti, come mezzi della cavalleria e di traino. Ben presto però il conflitto si trasformò in una guerra di trincea con largo utilizzo del filo spinato e di armi come le mitragliatrici; il cavallo dunque perse la sua importanza e venne messo progressivamente da parte. Salvo poi venire "ripescato" nel 1917 sul fronte italiano, a copertura delle forze che ripiegano sul Piave dopo la sconfitta di Caporetto. In quel frangente il compito della cavalleria fu quello di evitare che gli avversari avanzassero senza incontrare resistenza.
Asini e muli - Anche asini e muli si dimostrarono fondamentali per le truppe impegnate al fronte. Le caratteristiche fisiche dei secondi, in particolare, li resero indispensabili per il trasporto di vettovaglie e grosse armi. Ogni cannone, ad esempio, necessitava di tre muli per essere trainato: uno per la canna, uno per l'affusto e uno per le munizioni. Rispetto al cavallo, il mulo è un animale robusto, più resistente alla fatica e adatto all'ambiente montano: da qui il suo inserimento nelle neonate truppe alpine. Ciascun esemplare era in grado di portare un peso di 150 chili: sul dorso veniva fissato anche il recipiente dell'acqua e, in questo modo, si poterono accorciare i tempi di marcia delle truppe che arrivarono a coprire anche un centinaio di chilometri in tre o quattro giorni. Anche l'asino rivestì un ruolo importante durante la Grande Guerra, così come le altre bestie da soma. Per le dimensioni ridotte, fu adibito al trasporto di pesi e di attrezzature di minore entità.
Cani - Durante il primo conflitto mondiale, il migliore amico dell'uomo, grazie alla sua versatilità, venne adoperato per molteplici funzioni: portaordini, ricerca dei feriti, esplorazione e piccolo traino. I "cani da guerra" erano quegli esemplari addetti al trasporto di viveri e munizioni verso posizioni isolate e difficilmente raggiungibili dalle salmerie ordinarie. Per quanto riguarda l'esercito italiano, l'unico fronte sul quale questi animali ebbero un impiego organico e coordinato, dal 1916 al 1918, fu quello dell'Adamello. Slitte specificamente costruite erano trainate da gruppi di cani addestrati e seguiti da conducenti alpini. Oltre che per trasportare salmerie, i cani vennero usati anche per il traino di piccoli cannoncini e perfino per il trasporto a valle dei feriti. Negli ultimi giorni di guerra, questi reparti vennero completamente abbandonati a se stessi e i cani da guerra si trasformarono in pericolosi randagi.