"Non si era radicalizzato in carcere e il suo gesto sembra copiato da altre operazioni simili, sull'onda della retorica jihadista", dicono alla polizia
Scotland Yard è certa che l'attentatore di Westminster, Khalid Masood, non era legato all'Isis né ad Al Qaeda. I vertici della polizia di Londra lo ribadiscono aggiungendo che l'uomo, rimasto poi ucciso negli scontri seguiti all'attacco, non era stato radicalizzato quando, nel 2003, era rimasto a lungo in carcere. Aveva solo un generico "interesse per la Jihad".
L'uomo dunque non era diretto dai vertici dello Stato Islamico o di Al Qaeda, come ha detto la Metropolitan police britannica, secondo quanto riferisce il Guardian.
Masood è stata ucciso mercoledì 22 marzo da un agente davanti al Parlamento, dopo aver falciato tre persone con un'auto sul ponte di Westiminster e aver accoltellato a morte un poliziotto.
Il vicecommissario Neil Basu, coordinatore nazionale delle politiche antiterrorismo, ha detto che "i suoi metodi d'attacco sembrano basati su un basso grado di sofisticazione, tecniche a basso costo copiate da altri attacchi e un'eco della retorica dei leader dell'Isis in termini di metodologia e di attacchi a polizia e civili, ma in questa fase non ho prove che ne abbia parlato con altri".
Inoltre "non c'è alcuna prova che Masood si sia radicalizzato in carcere nel 2003, come era stato suggerito; allo stato si tratta di pura speculazione". E ribadisce: "Mentre non ho trovato alcuna evidenza di legami con Isis o Al Qaida, c'è un chiaro interesse per la Jihad".