"Uomini, donne e bambini cadevano come birilli: un incubo", racconta un pensionato milanese
"Molta gente terrorizzata si è buttata in mare dopo l'attacco sulla Promenade". Così ai microfoni di Tgcom24 un testimone che era presente durante la strage di Nizza. Stessa drammatica scena vissuta anche da Maurizio Ventura, pensionato milanese che da 2 anni vive nella città francese. "Ho visto passare il camion a un solo metro da me, mentre travolgeva tutto come fossero birilli: uomini, donne, bambini, bancarelle. Sembrava un incubo", racconta.
"Ho visto un padre coccolare il figlio morto" - Ventura aveva appena assistito allo spettacolo dei fuochi pirotecnici che chiudevano la festa Nazionale francese del 14 luglio. Per rispondere a un messaggino della compagna si è seduto su una delle panchine blu della promenade e forse così si è salvato. "E' un incubo - ripete -. Dopo il passaggio del camion ho visto per terra un bimbo morto accanto al padre disperato che lo accarezzava mentre con l'altra mano reggeva una carrozzina, una signora senza una gamba, un uomo senza un piede. Sentivo grida, urla, disperazione. Sono rimasto impietrito, immobile, poi a un certo punto è stato come se il silenzio mi avvolgesse". "Il camion sembrava che barcollasse, ma lo faceva per colpire quanta più gente poteva", aggiunge.
La console italiana: "Ho visto il camion sulla folla" - Tra i testimoni di quanto accaduto c'è anche il console italiano a Nizza, Serena Lippi. "Pochi istanti prima ero alla Promenade des Anglais, ho visto tutto: il camion ad altissima velocità che andava contro la folla, le persone schiacciate, gli spari. Mi sono salvata solo perché ho deciso di vedere i fuochi da casa. Ho chiamato immediatamente il Prefetto che mi ha detto di non muovermi da casa. Poi ho allertato la Farnesina".
"Abbiamo notato il camion prima dell'attacco, era guidato in modo strano" - Una testimone, Laicia Baroi, racconta ai giornali francesi di avere notato a Nizza intorno alle 22 il camion che poi si è lanciato sulla folla. Era in macchina e il camion bianco si è fermato accanto a lei. "È il camion del terrorista, ne sono certa, è lo stesso delle immagini della televisione", spiega. La donna dice di averlo notato perché "era guidato in modo strano. Accelerava, frenava, riaccelerava e rifrenava. L'abbiamo trovato strano".
"Ho visto la morte sul volto dei miei figli" - "Era una serata di festa, si è trasformata in un incubo che segnerà per sempre le nostre vite". Piange Marlena quando, davanti all'ospedale di Nizza, racconta il terribile attentato che ieri sera ha sconvolto la Francia. "Tenevo per mano i miei quattro figli - racconta - poi all'improvviso le urla della gente e quel tir che ci è passato accanto andando a zig zag e schiacciando tutto e tutti". Per un attimo non ha più visto i figli: "E' stato per pochi secondi - dice - quando li ho rivisti avevano il terrore sul volto e sui vestiti il sangue di tutti quei morti. Fisicamente stanno bene, ma sono sotto shock - conclude -: dicono che non vogliono mai più uscire di casa".
"In molti si sono rifugiati nel mio ristorante" - "Ho un ristorante qui a duecento metri da dove è successo tutto. La calca era enorme, ho visto gente con tanta paura, tanta gente che correva e urlava da ogni lato. Si sono sentiti spari e urla. Un centinaio di persone si è nascosto nel nostro ristorante. Si sono nascosti in ogni dove, avevo gente che hanno riempito la cucina, tanti bambini che urlavano. Io e il mio socio con l'ultima quindicina di clienti siamo usciti alle tre del mattino. All'inizio non abbiamo capito nulla, non avevamo capito che fosse terrorismo". E' la testimonianza portata da Thomas Russo, ristoratore italiano che ha un locale a Nizza, nei pressi del punto in cui giovedì sera è avvenuta la strage.