Duro affondo del leader della Lega Nord dopo i fatti di Parigi. "Ma no alla pena di morte, bastano ergastolo e lavori forzati"
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"L'Islam è pericoloso: ci sono milioni di persone in giro per il mondo, e anche sui pianerottoli di casa nostra, pronti a sgozzare e a uccidere in nome dell'Islam". Lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, aggiungendo che la religione musulmana "non è e non va trattata come le altre confessioni". Salvini dice no all'ipotesi pena di morte sostenuta da Roberto Calderoli: "Mi accontento di un ergastolo vero e dei lavori forzati".
"Renzi complice di quel che accadrà" - Il leader della LEga attacca poi il premier: "Mi fa pena pensare che Renzi sfilerà domenica per le strade di Parigi, quando con le sue politiche a favore dell'immigrazione di massa è complice di quello che rischia di succedere domani".
Salvini, insieme ai militanti milanesi della Lega e all'europarlamentare Mario Borghezio, ha distribuito copie di vignette di Charlie Hebdo sull'Islam nei pressi del Palasharp, una delle aree di Milano in cui la giunta Pisapia vuole autorizzare l'apertura di una moschea.
"L'Islam è un problema - ha detto Salvini ai giornalisti - e anche al governo abbiamo ministri che negano che le stragi di Parigi abbiano matrice islamica. Questi sono ministri pericolosi, in Italia abbiamo un governo pericoloso".
Il segretario della Lega ha chiesto una risposta vigorosa a quella che già nei giorni scorsi ha definito "una guerra in atto" contro l'occidente: "Non c'è più tempo per rispondere alla violenza con il buonismo, con l'accoglienza, con la tolleranza. Bisogna rispondere con la forza che la democrazia permette, non con il sangue. Ma non è il momento di cedere", ha concluso Salvini.