LE DICHIARAZIONI

"A Parigi non volevo farmi esplodere" Media: ecco cosa ha detto Salah

Diffusi in Belgio alcuni dei passaggi chiave dell'interrogatorio del terrorista arrestato a Bruxelles quattro mesi dopo gli attentati di Parigi

25 Mar 2016 - 18:35
 © tgcom24

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Salah Abdeslam non voleva farsi esplodere il 13 novembre, il fratello Brahim era l'elemento centrale degli attacchi di Parigi e forniva il denaro necessario per le operazioni, mentre il responsabile degli attacchi era Abdelhamid Abaooud. Questi alcuni dei passaggi chiave delle dichiarazioni del terrorista arrestato a Bruxelles, quattro mesi dopo gli attacchi di Parigi. Gli estratti sono stati diffusi dall'emittente belga Bfmtv.

Attacchi di Parigi - Salah nega di aver voluto farsi esplodere negli attentati del 13 novembre, dove era incaricato di colpire con altri tre kamikaze allo Stade de France. "Ho rinunciato quando ho parcheggiato l'auto - ha detto durante l'interrogatorio -. Ho posato i miei tre passeggeri, poi sono ripartito. Ho guidato a casaccio".

Il fratello Brahim - Secondo quanto dichiarato da Salah, il fratello Brahim (che si è fatto esplodere nel ristorante Comptoir Voltaire) era l'elemento centrale nelle operazioni legate agli attacchi di Parigi. Il terrorista arrestato ripete più volte il suo nome: dice di aver "affittato delle auto e degli hotel su sua richiesta" e che "ogni volta che ho dovuto pagare cose per preparare gli attentati, il denaro veniva da Brahim".

Abaaoud era il responsabile - Salah afferma che "Abdelhamid Abaaoud era il responsabile degli attacchi. Lo so da mio fratello Brahim. È lui che mi ha spiegato il ruolo di Abaaoud. Ho visto Abaaoud a Charleroi la notte tra l'11 e il 12 novembre 2015, l'unica occasione in cui l'ho visto in vita mia". Tuttavia, ricorda la testata, i due erano stati condannati assieme per una rapina nel 2010.

Salah e l'artificiere - Il franco-marocchino nega di conoscere Najim Laachraoui, presunto artificiere della cellula parigina morto martedì negli attacchi nella capitale belga. Vari particolari però lo contraddicono. Per esempio, nel settembre 2015 Laacharoui sarebbe stato controllato alla frontiera austro-ungherese in compagnia di Salah.

Salah smette di collaborare - Intanto il ministro della Giustizia belga, Koen Geens, ha annunciato ufficialmente che Salah ha deciso di non collaborare più con gli inquirenti. Intervenendo alla Camera, il ministro ha detto: "Dopo gli attentati di Bruxelles Salah Abdeslam non vuole più parlare".

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