Due le storie altrettanto drammatiche che si incrociano con la sparatoria avvenuta al centro commerciale Olympia di Monaco di Baviera
Due drammatiche storie si intersecano con la sparatoria al centro commerciale Olympia di Monaco. A poca distanza dal luogo dove sorge il mall, si erge il villaggio olimpico di Monaco 1972, teatro del massacro in cui morirono 17 persone. Ancora più inquietante, e più vicina temporalmente, la coincidenza con il massacro di Utoya, avvenuto esattamente 5 anni fa, il 22 luglio 2011, quando l'estremista di destra norvegese Anders Behring Breivik uccise 77 persone.
Il massacro al villaggio olimpico - Fino all'attentato al centro commerciale Olympia, il legame di Monaco con il terrorismo risaliva al massacro delle Olimpiadi estive del 1972, quando un commando dell'organizzazione terroristica palestinese Settembre Nero irruppe negli alloggi destinati agli atleti israeliani. Il bilancio finale fu drammatico: 17 morti, 11 atleti israeliani, 5 terroristi e 1 poliziotto tedesco.
Il massacro di Utoya - Dalle prime indiscrezioni sulla sparatoria di Monaco sicuramente più inquietanti appaiono le analogie con il massacro di Utoya. A colpire infatti fu il norvegese Anders Behring Breivik, legato ad ambienti dell'estrema destra xenofoba. Breivik assassinò a sangue freddo 77 persone, che erano tutte di età compresa fra 14 e 17 anni. Il killer affermò davanti al giudice di averli uccisi per "punire" la socialdemocrazia per avere "tradito" il Paese accogliendo musulmani e per salvare la vita dell'Europa occidentale dall'islam e dal "marxismo culturale". Ritenuto un "lupo solitario" fascista e islamofobo, Breivik fu condannato nel 2012 alla pena massima prevista in Norvegia, cioè a 21 anni di carcere.