L'ex sindaco di New York valuta di scendere in campo e va all'attacco: il pubblico "merita molto meglio" rispetto a livello attuale dei discorsi
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"Sto valutando di correre per la Casa Bianca nel 2016". Lo afferma l'ex sindaco di New York, Michael Bloomberg, in un'intervista al Financial Times. "Valuto tutte le opzioni", afferma Bloomberg. "Ritengo che il livello del discorso sia arrivato a un livello banale, un insulto agli elettori", mette in evidenza l'ex primo cittadino, precisando che il pubblico americano "merita molto meglio".
La discesa in campo di Bloomberg potrebbe cambiare radicalmente le carte in tavola soprattutto per l'ex First Lady Hillary Clinton, che in questo momento sta affrontando la sfida delle primarie in casa democratica.
Scintille tra Trump e Jeb Bush - A poche ore delle primarie nel New Hampshire, i candidati repubblicani continuano ad accusarsi tra di loro nel tentativo di ridurre il numero di concorrenti alla Casa Bianca ma il duello a distanza più acceso della vigilia è stato tra Donald Trump e Jeb Bush. Anziché scagliare i suoi strali contro Ted Cruz, che lo ha battuto in Iowa, e Marco Rubio, che aspira a diventare l'alternativa dell'establishment, il magnate se l'è presa in un comizio con Jeb Bush, definendolo un bambino viziato e un imbarazzo per la sua famiglia: "Jeb sta avendo una sorta di esaurimento, penso".
L'ex governatore della Florida ha ricambiato con la stessa moneta, definendolo un "perdente", un "bugiardo", un "piagnone" e la "peggiore scelta per la presidenza", ricordando la sua inclinazione a insultare le donne, a castigare gli ispanici, a ridicolizzare i disabili e a chiamare i prigionieri di guerra americani dei perdenti.