Caucus in Nevada, trionfa Donald Trump: "Guantanamo rimarrà, muro con il Messico"
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Per il New York Times l'unica persona che potrebbe fermare Trump è lo stesso Trump, attraverso polemiche e dichiarazioni che potrebbero danneggiarlo. Anche se quelle con il Papa non lo hanno fermato
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Donald Trump ha vinto i caucus repubblicani del Nevada: è la sua terza vittoria consecutiva. "I prossimi due mesi saranno fantastici", ha commentato il magnate americano. "Amo questo Paese ma stiamo andando nella direzione sbagliata. Manterremo Guantanamo e costruiremo il muro con il Messico", ha aggiunto. Per il New York Times, l'unica persona che potrebbe fermare Trump è lo stesso Trump, attraverso dichiarazioni che potrebbero danneggiarlo.
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I risultati definitivi - Trump ha vinto con il 45,9% dei voti conquistando 14 delegati. Il tycoon ha incassato il 45% delle preferenze dei Latinos. Al secondo posto, staccato di oltre venti punti, il senatore della Florida Marco Rubio, con il 23,9% (7 delegati). Rubio finora non ha vinto alcun round ma si accredita come candidato dell'establishment Gop. Lo segue il senatore ultraconservatore del Texas, Ted Cruz, con il 21,4% (6 delegati). Sotto il 5% gli altri candidati.
Per il newyorchese Trump è la terza vittoria consecutiva dopo il successo nelle primarie di New Hampshire e South Carolina. Nei caucus dell'Iowa Trump era arrivato secondo dopo il senatore texano Ted Cruz.
Caos al voto - I caucus repubblicani in Nevada non smentiscono la tradizione che li vuole complessi e con una lunga scia di polemiche, fra irregolarità e disorganizzazione. L'edizione 2016 è caratterizzata da presunte frodi, mancati controlli dei documenti, voti doppi, intimidazioni e anche due uomini vestiti con gli abiti del Ku Klux Klan a sostegno di Donald Trump, il vincitore dei caucus. Unica nota positiva è che questa volta, a differenza di quanto accaduto nel 2000 e nel 2012, i risultati - almeno quelli preliminari - sono arrivati rapidamente dopo la chiusura dei seggi.
Volontari sostengono Trump, polemiche - Ma le maggiori polemiche riguardano i volontari, alcuni dei quali indossavano magliette e gadget a sostegno di Trump. Polemiche talmente accese, alimentate dai social media sui quali sono circolate le foto dei volontari sotto accusa, che hanno costretto il partito repubblicano a intervenire in due diverse occasioni. La prima per rassicurare: non c'è nessuna irregolarità nel voto. La seconda per spiegare che non è contro la legge per i volontari indossare magliette e gadget a favore di uno dei candidati.