Dal marito di Ivanka ai compagni di partito che puntano sul moderato Pence, da Wall Street agli ultraconservatori
Al marito di Ivanka, l'ebreo ortodosso Jared Kushner, Donald Trump potrebbe addirittura affidare il ruolo di consigliere numero uno. I repubblicani, che non hanno agganci diretti, contano sul vicepresidente in pectore Mike Pence e punteranno al Segretario di Stato. C'è il team degli estremisti legati all'ultraconservatore Bannon mentre il mondo della finanza punta al Tesoro. Queste le quattro tribù intorno al nuovo presidente, secondo il "Corriere".
Kushner primo consigliere di Donald Trump -Il genero di Trump, esponente di una importante famiglia di immobiliaristi, ha spodestato dalla carica di consigliere il governatore del New Jersey Chris Christie. Secondo indiscrezioni Christie sarebbe stato messo da parte per vendetta, infatti, nel 2004, quando era avvocato, fece condannare il padre di Kushner per evasione fiscale. Se il rampollo 35enne venisse confermato avrà accesso a tutti i documenti sul tavolo dello Studio Ovale della Casa Bianca.
Secondo Nbc news, Trump avrebbe già chiesto per il genero il nulla osta all'accesso a informazioni top secret. Ora Kushner si troverebbe al centro delle lotte interne al transition team, che finora ha partorito due sole nomine, quella del capo staff della Casa Bianca (il presidente del partito repubblicano, Reince Priebus) e del chief strategist (Stephen Bannon, esponente della alt-right, la destra alternativa nazionalista e razzista).
I repubblicani puntano sul moderato Mike Pence - Grazie al vicepresidente in pectore Mike Pence, i deputati repubblicani sono riusciti a far confermare come speaker della Camera Paul Ryan, che è stato spesso su posizioni contrarie a quelle di Trump in campagna elettorale. Il tycoon ha dimostrato distensione. La figura di Pence sembra quindi avere un peso di rilievo sul neopresidente. Lo scontro per i repubblicani è sul prossimo Segretario di Stato: da un lato l'ex sindaco di New York Rudy Giuliani, con possibili conflitti di interesse per le consulenze del suo studio a governi stranieri, dall'altro il neo conservatore John Bolton, l'architetto interventista della guerra in Iraq. In corsa sembra esserci però anche Bob Corker, che presiede la commissione Affari esteri. Quest'ultimo però ha definito Vladimir Putin un dittatore e per questo potrebbe non essere scelto.
Intanto proseguono le indiscrezioni sui posti chiave. Secondo alcuni media, l'ex rivale delle primarie, Ted Cruz, ha fatto visita alla Trump Tower, forse per il posto di ministro della Giustizia. "E' tempo di proteggere la costituzione e la Dichiarazione dei diritti", ha dichiarato il senatore del Texas dopo l'incontro.
Stephen Bannon è l'esponente dell'ultradestra - Il 62enne Steve Bannon, esponente della alt-right, la destra alternativa nazionalista e razzista, presidente del sito conservatore Breitbart, fa già parte dell'entourage di transizione di Trump: è lui lo chief strategist. Bannon si è trovato in sintonia con le posizioni anti-Islam dell'altro candidato alle primarie del Gop, il medico chirurgo Ben Carson, che punta al Dipartimento della Salute. Gli obiettivi dell'ultradestra sono azzerare l'Obamacare, la riforma sanitaria del presidente uscente, e promuovere una svolta a difesa dell'identità nazionale americana nelle scuole.
Wall Street punta al Tesoro con l'ex banchiere della Goldman Sachs - Il veterano di Wall Street Steven Mnuchin, 53 anni, gestore di un hedge fund, per 17 anni ha lavorato come banchiere alla Golman and Sachs ed è in cima alla lista di chi ricoprirà l'incarico di capo del Tesoro. Fa parte del team che organizza la transizione, ha annunciato che al momento si lavora a un piano economico che Trump intende lanciare nei primi 100 giorni del mandato. Lo stesso Mnuchin ha detto che le "priorità economiche sono chiaramente imposte, regolamenti, commercio e infrastrutture". Mnuchin è un sostenitorre di Trump della prima ora, è appoggiato dal genero del tycoon Jared Kerchner: anche lui infatti fa parte della comunità ebraica.
Wall Street guarda con attenzione soprattutto alla scelta sul Tesoro, perché i repubblicani hanno la maggioranza in entrambe le camere del Congresso, dando a Trump ampio potere su riforme fiscali ed economiche. Mnuchin ha annunciato che saranno "approvati la più grande legge fiscale, i più grandi cambiamenti fiscali da Reagan". In cima alla lista dei candidati per il Commercio c'è invece l'investitore Wilbur Ross.
Niente comunque obbliga il nuovo presidente, che entrerà in carica il 20 gennaio, a svelare subito il suo governo di 15 ministri.