Ma prima il neo presidente aveva twittato: "Contestatori di professione, incitati dai media. Molto ingiusto!". Focolai di protesta si sono verificati in tutti gli Usa: almeno 200 arresti
Per la seconda sera consecutiva si sono svolte manifestazioni di protesta in diverse città degli Stati Uniti, in reazione alla elezione di Donald Trump alla presidenza. A Portland, in Oregon, le contestazioni più dure, con la polizia che ha sparato pallottole di gomma per disperdere la folla. Un corteo di mille persone ha attraversato il centro di Philadelphia. Proteste anche a Los Angeles e New York. Almeno 200 le persone arrestate.
Love the fact that the small groups of protesters last night have passion for our great country. We will all come together and be proud!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 11 novembre 2016
Il neo presidente ha commentato via Twitter con un diplomatico: "Ci uniremo tutti. Amo i piccoli gruppi che dimostrano amore per il Paese". Frase in netto contrasto con quella che lo stesso Trump aveva scritto antecedentemente, sempre sul social network: "Ho appena vinto un'elezione presidenziale aperta e di successo. Adesso contestatori di professione, incitati dai media, stanno protestando. Molto ingiusto!".
Oltre 200 arresti nella notte per le proteste - Sono oltre 200 gli arresti fatti dalla polizia nella seconda notte consecutiva di proteste contro l'elezione di Donald Trump alla Casa Bianca, sotto lo slogan 'Not my president'. A Los Angeles sono finite in manette circa 185 persone, in gran parte per aver bloccato le strade. Un'altra trentina sono state arrestate a Portland, Oregon, teatro di diversi atti vandalici.
Proteste anche a Washington - Circa 100 manifestanti hanno marciato dalla Casa Bianca, dove Trump ha avuto il primo incontro con Barack Obama, fino al Trump International Hotel, aperto di recente cantando "love Trumps hate". Molte delle proteste sono state organizzate tramite i social network.
Manifestazioni a San Francisco - A San Francisco gli studenti delle superiori sono scesi in piazza sventolando bandiere messicane in solidarietà degli immigrati, che risalgono la frontiera, attaccati duramente dal neo presidente Trump in campagna elettorale.