L'annuncio prima dell'apertura della convention democratica: "Dobbiamo presentarci uniti, la priorità è sconfiggere Trump"
"La priorità assoluta è sconfiggere Donald Trump eleggendo Hillary Clinton e Tim Kaine". A poche ore dal via alla convention democratica di Philadelphia, Bernie Sanders gela i suoi delegati e i suoi fan, che per la prima volta lo fischiano e lo contestano. L'appello all'unità è tutto per battere il magnate newyorkese, definito "un prepotente e un demagogo, che ha fatto dell'intolleranza e dell'odio la pietra miliare della sua campagna".
Parole che gettano nel caos l'apertura della convention. Fuori dal Wells Fargo Center, i manifestanti pro Sanders hanno cercato di bloccare l'ingresso dei delegati e super delegati. Gli inviti alla calma e all'unità sono serviti a poco. Ogni volta che dal palco è stato pronunciato il nome di Hillary Clinton, dalla platea si sono alzati fischi e booo, e subito dopo cori 'Bernie Bernie', tanto che in un messaggio, lo stesso Sanders ha invitato i suoi a terminare le proteste.
La rabbia anche per le strade della città - La reazione non si è fatta attendere nemmeno tra le migliaia di persone scese in piazza a Philadelphia per Sanders, quando i sostenitori della Clinton si contano sulle dita di una mano. Un popolo, quello di Bernie, che sperava nella rivoluzione: una speranza alimentata nelle ultime ore dai favoritismi emersi dallo scandalo delle email per Hillary a danno di Sanders, che avevano spinto i suoi sostenitori a parlare di "nomination truccata" e a promettere che "o Bernie o niente voto".
"Dobbiamo presentarci compatti" - Ma lo scontro è anche fra i delegati e i superdelegati. Al punto che Sanders deve intervenire per evitare di essere il Ted Cruz dei democratici. "La storia l'abbiamo fatta, abbiamo dettato l'agenda più progressista di sempre", afferma. Ma ora, alla prova del voto, è necessario presentarsi compatti e quindi votare "Hillary-Kaine", perché la priorità - sottolinea Sanders - è sconfiggere il tycoon.