Usa 2016, la Clinton stravince in South Carolina e sfida Trump: "Giù tutti i muri"
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L'ex First lady conquista il 73,5% dei voti alle primarie democratiche lasciando le briciole al suo principale sfidante, Bernie Sanders, fermo al 26% delle preferenze. Cresce l'attesa per il Super-martedì: il Primo marzo si vota in 14 Stati
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Hillary Clinton ha vinto nettamente le primarie democratiche in South Carolina. L'ex First lady Usa ha ottenuto il 73,5% delle preferenze conquistando 39 delegati mentre il suo principale sfidante, Bernie Sanders, si è fermato al 26% (14 delegati). "Altro che costruire muri, dobbiamo buttare giù tutte le barriere", ha commentato a caldo la Clinton riferendosi al favorito per la nomination repubblicana, Donald Trump.
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"L'America è già grande" - Subito dopo un'altra stoccata a Trump: "Non dobbiamo far tornare l'America Grande (lo slogan del miliardario è Make America Great Again, ndr), l'America già lo è". Poi è tornata a parlare della sfida per ottenere la candidatura democratica: "Avete inviato un messaggio: in America, quando siamo tutti insieme, non ci sono barriere troppo grandi per essere abbattute. La campagna diventa ora nazionale. Competeremo per ogni voto in ogni Stato. Non diamo nulla e nessuno per scontato". Infine il tweet: "Grazie South Carolina".
To South Carolina, to the volunteers at the heart of our campaign, to the supporters who power it: thank you. -H pic.twitter.com/JFTUZ2yBxf
— Hillary Clinton (@HillaryClinton) 28 febbraio 2016
Trump: "Me la vedrò con la Clinton" - Immediata anche la reazione al voto in South Carolina da parte di Trump: "Mi troverò probabilmente a competere con Hillary Clinton alle elezioni generali".
Sanders lo sconfitto: "Non è finita" - Non ha alcuna intenzione di ritirarsi dalla corsa, nonostante la pesante sconfitta, Bernie Sanders. Dopo i complimenti di rito alla Clinton, l'esponente democratico ha dichiarato: "Voglio essere chiaro. La campagna è solo all'inizio. Noi abbiamo vinto in New Hampshire. Clinton ha vinto in South Carolina. Ora guardiamo al Supertuesday" del Primo marzo, quando 11 stati americani voteranno".
Il Primo marzo in scena il Super-martedì - Quarantotto ore di pausa e poi si torna in scena. Ma questa volta si fa sul serio. Martedì 1 marzo le primarie entraranno nel vivo con il super-tuesday. Quattordici gli Stati al voto: Alabama, Alaska (solo Repubblicani), Arkansas, Colorado, Georgia, Massachusetts, Minnesota, North Dakota (solo Repubblicani), Oklahoma, Tennessee, Texas, Vermont, Virginia, Wyoming (solo Repubblicani).
Repubblicani, colpi bassi Trump-Rubio - Sul fronte repubblicano, intanto, si infiamma il dibattito interno in vista del Super-martedì che potrebbe decidere chi sarà il candidato alla Casa Bianca per il Gop. Il favorito Trump, accusato di aver assunto clandestini e di non aver resa pubblica la sua dichiarazione dei redditi, risponde per le rime al suo principale sfidante, Marco Rubio: "E' un bugiardo. Io non sono un truffatore, è lui ad aver rubato al Partito repubblicano".