Gli incendi, le collisioni e i naufragi che hanno provocato il maggior numero di vittime in acque italiane e internazionali
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L'incendio scoppiato a bordo del traghetto Norman Atlantic e lo scontro fra due navi al largo della costa romagnola sono solo gli ultimi casi di incidenti in mare che hanno provocato vittime in acque italiane e internazionali. Ecco gli incendi, le collisioni e i naufragi che hanno provocato il maggior numero di morti in mare.
L'incidente più grave per numero di vittime in acque italiane è stato il disastro del Moby Prince, occorso la sera del 10 aprile 1991, quando il traghetto e la petroliera Agip Abruzzo cozzarono al largo del porto di Livorno. Nell'incendio che si sprigionò, morirono tutte le 140 persone presenti a bordo, soffocate dal fumo e circondate dalle fiamme. Soltanto il mozzo Alessio Bertrand riuscì a salvarsi. I soccorsi arrivarono in ritardo e l'inchiesta che seguì fu costellata da omissioni e false piste.
Ancora più alto il numero delle vittime dei tre incendi dolosi che furono appiccati a bordo dello Scandinavian Star nella notte fra il 6 e il 7 aprile 1990. Il traghetto danese stava navigando in acque danesi nello stretto di Kattegat, nel Mare del Nord. Su circa 600 persone a bordo, le vittime furono 158.
Una fuga di gas dalle cucine fu la causa di un grande incendio scoppiato il 28 agosto 1971 a bordo della Heleanna, che stava navigando sulla stessa rotta del Norman Atlantic. La nave ospitava 1174 passeggeri (il doppio di quelli consentiti. Più di metà delle scialuppe di salvataggio aveva gli argani bloccati e non poté essere utilizzata. Oltre venti persone di diversa nazionalità morirono quella notte e circa 270 rimasero ferite.
Terribile il bilancio del naufragio del Sewol, che il 16 aprile 2014 stava navigando nelle acque della Corea del Sud. Anche in questa caso la negligenza fu la causa della morte di tante persone. Il traghetto portava tre volte il numero di passeggeri consentito e l'inesperta timoniera tentò una manovra troppo azzardata. Il comandante e gli ufficiali abbandonarono la nave e nel processo che seguì nessun avvocato accettò di difenderli.
Il naufragio della nave passeggeri di più grosso tonnellaggio è stato invece quello della COSTA CONCORDIA avvenuto in acque italiane la sera del 13 gennaio 2012 durante una crociera nel Mediterraneo, in prossimità dell'Isola del Giglio: 32 i morti causati dalla pessima gestione dell'emergenza dopo l'urto con gli scogli. E' in corso il processo al comandante Francesco Schettino accusato anche di aver abbandonato la nave.