Il presidente Francois Hollande nei luoghi colpiti dagli attacchi del commando dell'Isis. Valls: "Prorogheremo lo stato di emergenza"
La Francia ha reso omaggio alle 130 vittime degli attacchi jihadisti del 13 novembre 2015 con sobrie commemorazioni ufficiali, dopo il concerto di riapertura del Bataclan, sabato sera, con l'esibizione di Sting. Il presidente Francois Hollande ha visitato ciascuno dei luoghi colpiti dagli attacchi del commando dell'Isis svelando targhe in ricordo "delle vite stroncate".
Alle Stade de France, dove 3 kamikaze si fecero esplodere dando il via alle stragi jihadiste, morì Manuel Dias, autista di un pullman che aveva accompagnato un gruppo di tifosi alla partita amichevole Francia-Germania.
Qui il presidente Hollande, al fianco del primo ministro Manuel Valls, ha scoperto una lapide. Il figlio della vittima, Michael, ha letto un testo in memoria del padre, che aveva 63 anni, ricordando il suo arrivo dal Portogallo, a 18 anni: "Mio padre era la prova vivente che l'integrazione è possibile e necessaria". Subito dopo, le note di una canzone scelta dalla famiglia Dias.
Hollande e Hidalgo si sono poi recati ai caffè e ristoranti le Carillon, le Petit Cambodge, la Bonne Bière, le Comptoir Voltaire e la Belle équipe, per ricordare le 39 persone uccise dalle raffiche di kalashnikov di parte del commando. Il percorso si è concluso al Bataclan, dove furono sterminate 90 persone. Erano presenti alla cerimonia, mescolati tra la folla, anche i componenti degli Eagles of Death Metal, il gruppo californiano che era sul palco del teatro la sera della strage del 13 novembre.
Valls: "Prorogheremo lo stato di emergenza" - Valls, intanto, ha detto di ritenere probabile una proroga ulteriore dello stato d'emergenza, vista anche la prospettiva delle presidenziali di primavera. Intervistato dalla Bbc, il primo ministro francese ha detto: "E' difficile oggi mettere fine allo stato d'emergenza". "Tanto più - ha aggiunto - che stiamo per cominciare una campagna presidenziale con comizi, riunioni pubbliche. Dobbiamo perciò proteggere la nostra democrazia".