Stragi di Parigi, Valeria è morta dissanguata tra le braccia del suo fidanzato
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Secondo le ricostruzioni degli amici la giovane è stata colpita da una delle prime raffiche di kalashnikov sparate dai terroristi una volta entrati al Bataclan. E non è mai stata abbandonata dalle persone che erano con lei
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Valeria Solesin è stata tra le prime vittime dell'attacco terroristico al Bataclan di Parigi. La giovane è stata colpita da una raffica di kalashnikov sparata dagli estremisti mentre era insieme con il fidanzato, Andrea Ravagnani, ed è morta dissanguata tra le braccia del ragazzo. E' quanto risulta dalla ricostruzione dei fatti fornita ai carabinieri di Venezia dal fidanzato e dagli amici della donna.
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Andrea, la sorella Chiara e il fidanzato di lei, Stefano Peretti, come scrivono i quotidiani locali, non si erano in realtà mai separati da Valeria: Andrea ha tenuto sempre stretto a sè il corpo della fidanzata.
Gli amici e il fidanzato si sono divisi da Valeria solo successivamente quando a due ore dall'irruzione degli estremisti, nel teatro sono arrivate le teste di cuoio francesi con i primi soccorsi. I tre giovani sono stati sentiti sabato, per la prima volta in Italia, dai carabinieri di Venezia su delega del procuratore aggiunto Adelchi D'Ippolito.
La camera ardente al Comune di Venezia - La salma di Valeria è stata prima portata nella cella mortuaria dell'ospedale all'Angelo di Mestre e l'area è stata presidiata dalle forze dell'ordine. Poi, la camera ardente è stata allestita nella sede del Comune di Venezia, Ca' Farsetti, dopo un corteo sorvegliato dalla polizia locale.