Il presidente Usa è tornato inoltre a parlare della necessità di una nuova e diversa politica sulla vendita di armi negli Stati Uniti
Gli Usa combatteranno senza sosta i gruppi terroristici. Lo afferma Barack Obama dopo aver incontrato le famiglie delle vittime di Orlando. Gli Stati Uniti, ha quindi aggiunto il presidente americano, distruggeranno l'Isis, ma devono anche affrontare il nodo della violenza con le armi da fuoco. "Servirà andare oltre la forza militare. La nostra politica ha cospirato per rendere facile per un terrorista acquistare armi potenti e acquistarle legalmente".
Per la nona volta durante il suo mandato presidenziale Barack Obama ha fermato tutto ed è partito per portare il suo sostegno ad una comunità colpita al cuore dalla violenza cieca. A Orlando Obama ha voluto salutare le famiglie delle vittime e ringraziare di persona chi ha prestato i primi soccorsi, i medici, gli infermieri, le forze dell'ordine precipitatesi nella notte tra sabato e domenica al night club da cui giungeva il grido d'aiuto. E dove, ha detto il presidente, "dopo il peggio dell'umanità, ha risposto il meglio dell'umanità".
L'incontro con i familiari delle vittime lontano dai riflettori - Il presidente lo ha fatto lontano dai riflettori. Questo è il momento di portare un messaggio intimo, di mostrare, con accanto il vicepresidente Joe Biden, come gli americani "restano uno al fianco l'uno dell'altro", come l'America si stringe attorno ad Orlando. "Non c'è modo più tangibile di manifestare il suo sostegno se non recandosi nella città dove ha avuto luogo questo orrendo episodio", ha spiegato la Casa Bianca.
Il corteo con la comunità di Orlando - E di tangibile Obama a Orlando ha trovato il dolore: in corteo verso il luogo dove incontra la comunità per oltre due ore, a due miglia circa dal "Pulse", scorrono davanti agli occhi del commander in chief giunto da Washington i segni profondi lasciati dalla violenza scatenata da Omar Mateen, tra le bandiere arcobaleno e quel cartello affisso da una rivendita di Harley-Davidson: "Pregate per Orlando".
"Il giorno dell'unità", Obama arriva a Orlando con Marco Rubio - Così, dopo il monito fermo e determinato dei giorni scorsi con cui ha puntato il dito contro l'intolleranza e la violenza guardando dritto negli occhi degli oppositori politici, giovedì è stato il giorno dell'unità e dell'appello accorato. Alla famiglie delle vittime "non interessa la politica, e non interessa neanche a me". Non le divisioni politiche, che invita ancora una volta il Congresso adesso a superare, spingendo per maggiori controlli per le armi. E' il giorno dell'unità.
A dimostrarlo le immagini dell'arrivo del presidente in Florida: scende dalla scaletta dell'Air Force One seguito da Marco Rubio. Il senatore repubblicano della Florida ed ex candidato per la nomination repubblicana che contro Obama si è scagliato con vigore durante la sua campagna, ha volato con lui dalla capitale fino al suo Stato. I due hanno parlato, senza dubbio, ma di ciò che in queste ore è l'unico argomento possibile: "Questo è un momento in cui democratici e repubblicani possono dimostrare che, quando negli Stati Uniti d'America una comunità viene attaccata, gli Stati Uniti d'America restano uniti", ha commentato la Casa Bianca come a spiegare il senso di questa giornata.