La conferma arriva dal responsabile dell'antiterrorismo di Scotland Yard, Mark Rowley.
Un agente nervino sarebbe stato utilizzato per avvelenare la ex spia russa Sergei Skripal e la figlia Yulia, secondo gli investigatori britannici. Lo riferisce il Guardian precisando che, secondo le autorità, si tratterebbe di un'azione deliberata. L'ipotesi è sostenuta da prove mediche e chimiche, come anche dai sintomi delle vittime. I due sono ancora in ospedale a Londra, in condizioni critiche.
A confermare il tipo di avvelenamento è stato il responsabile dell'antiterrorismo di Scotland Yard, Mark Rowley. Non è stato spiegato quale sostanza sia stata usata, ma le più conosciute sono sarin e VX. Fonti vicine all'intelligence britannica affermano intanto che test tossicologici saranno determinanti nei prossimi giorni. Skripal, 66 anni, si era trasferito nel Regno Unito nel 2010 a seguito di uno scambio di spie.
L'avvelenamento dell'ex spia russa Skripal e di sua figlia Yulia presenta al momento "rischi modesti" per il pubblico, ha sottolineato Rowley affiancato dalla chief medical officer Sally Davis la quale ha elogiato l'efficienza della reazione dei servizi di soccorso. Rowley ha comunque ribadito l'appello alla gente di Salisbury a riferire di eventuali problemi e a tutti i testimoni a farsi vivi con ogni informazione disponibile.