Spunta il testamento di Bin Laden: ha lasciato 29 milioni di dollari "per la jihad"
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Desecretati i documenti sequestrati nel covo di Abbottabad, in Pakistan, nel giorno dell'uccisione del leader di Al Qaeda. Confermate le sue fobie per i droni Usa. Temeva inoltre che la moglie avesse microchip nei denti
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Osama Bin Laden ha lasciato un patrimonio personale di 29 milioni di dollari, pari a 26,6 milioni di euro, gran parte dei quali da destinare alla "jihad, per amore di Allah". E' quanto emerge dal testamento del leader di Al Qaeda. Le ultime volontà di Bin Laden erano tra i 100 documenti sequestrati nel covo di Abbottabad, in Pakistan, nel giorno dell'uccisione del terrorista. Le carte confermano le sue fobie, l'ossessione per gli Usa e la paura dei droni.
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Bin Laden, in particolare, aveva pianificato di dividere la sua fortuna tra i parenti. Ma la maggior parte dei suoi averi doveva essere destinata a portare avanti le azioni di Al Qaeda.
I documenti sono stati declassificati e resi pubblici dopo un lungo esame da parte delle autorità Usa.
Tutte le fobie di Bin Laden - Dalle lettere trovate nel compund pakistano emergono le mille paure con cui Bin Laden conviveva. Il timore di essere intercettato, al punto da vietare contatti e corrispondenza via mail privilegiando l'utilizzo dei corrieri e gli incontri personali; la richiesta di distruggere le sim dei telefonini; il consiglio di fare scorta di ricette per i medicinali in modo da limitare al massimo le visite dei medici.
L'ossessione per Usa e droni - Timori particolari Bin Laden li nutriva per i droni statunitensi. Tanto che, in una lettera, aveva chiesto ai destinatari di uscire da casa solo in giornate molto nuvolose. In un'altra occasione chiese al suo interlocutore, il numero due, Atiyah Abd al Rahman, di utilizzare la massima cautela nell'organizzare un'intervista con Al Jazeera temendo di venire intercettato dagli Usa attraverso sistemi satellitari o cimici. La missiva si chiudeva così: "Si prega di distruggere questa lettera al termine della lettura".
Il timore: microchip nei denti della moglie - Bin Laden temeva inoltre che la moglie avesse un microchip nei denti, da cui potesse essere spiato. La preoccupazione è emersa in un'altra lettera, inviata a un aiutante identificato come Shaykh Mahmud, in seguito a una visita della moglie da un dentista in Iran. Il terrorista temeva che un tracciatore gps potesse essere stato impiantato insieme all'otturazione: "La grandezza del chip - si legge nella lettera in cui Bin Laden usa lo pseudonimo Abu Abdallah -, ha la lunghezza di un granello di grano e la larghezza di un piccolo pezzo di vermicelli".