Tragico bilancio

Sri Lanka, esplosioni in chiese e hotel: quasi 300 morti | Jihadisti locali aiutati da una rete internazionale

Tra le vittime anche decine di stranieri. Al momento non risulterebbero coinvolti italiani. Sette i kamikaze in azione

22 Apr 2019 - 15:09
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Pasqua di sangue in Sri Lanka devastato da una serie coordinata di attacchi tra i più sanguinosi degli ultimi anni contro la comunità cristiana. Quasi 300 i morti, di cui almeno 35 stranieri, e più di 500 feriti sono il bilancio ancora provvisorio di otto esplosioni, le prime sei in simultanea, che hanno squarciato alcune chiese nell'ora della messa ed alberghi pieni di turisti. Ventiquattro i sospetti arrestati. Sette i kamikaze in azione.

Sri Lanka, serie di esplosioni in chiese e hotel

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Jihadisti locali aiutati da una rete internazionale - Il governo, ammettendo grosse falle nella sua intelligence, ha annunciato che dietro i sanguinari attacchi c'è il gruppo jihadista locale National Thowheed Jamath. Quest'ultimo, però, risulta aver agito con l'aiuto di una rete internazionale. "Non crediamo che gli attacchi possano essere stati portati avanti solo da un gruppo di questo Paese. Senza una rete internazionale non sarebbero riusciti", ha detto il sottosegretario al governo Thowheed Jamath.

Attacchi multipli - Lo Sri Lanka, dopo decenni di conflitti interni tra governo e separatisti tamil e un periodo di pace, all'alba del giorno di Pasqua è ripiombato nell'incubo. Sei esplosioni in sequenza sono avvenute in tre chiese e tre alberghi della capitale Colombo, frequentati anche da stranieri. Per i fedeli in preghiera non c'è stato scampo. Altri due kamikaze sono entrati in azione ore più tardi alla periferia di Colombo, seminando ancora morte.  

Diversi stranieri tra le vittime - Tra le vittime straniere si contano "diversi" americani (come annunciato dal segretario di Stato Usa Mike Pompeo), britannici, olandesi, danesi, due turchi, un cinese e un portoghese. La Farnesina ha fatto sapere che invece non risultano coinvolti italiani.

Poteri speciali all'esercito come in guerra - La paura si è diffusa in fretta: domenica il governo ha imposto un coprifuoco di 12 ore, dalle 18 (le 14:30 in Italia) alle 6 del mattino, lasciando però la possibilità di partire a chi intenda abbandonare il Paese.  Oscurati per alcune ore, "per evitare la diffusione di fake news", tutti i social media. Da mezzanotte di lunedì entrerà inoltre in vigore lo stato di emergenza: l'esercito avrà gli stessi poteri che avrebbe in caso di guerra. La decisione per per permettere alle forze armate di arrestare e detenere eventuali sospetti.

Ventiquattro i sospetti arrestati - Il ministro della Difesa dello Sri Lanka ha annunciato poche ore dopo gli attentati di avere "identificato i responsabili" di quelli che vengono ritenuti atti di "terrorismo" compiuti da "estremisti religiosi". In tutto le persone arrestate sono al momento ventiquattro. Il ministro delle Finanze ha definito gli attacchi un "tentativo ben coordinato di creare morti, caos e anarchia".

Trovati 87 detonatori, bomba esplode durante disinnesco - Lunedì, mentre gli artificieri stavano disinnescando un ordigno trovato in una stazione di bus di Colombo, si è verificata un'esplosione. E' successo in un quartiere a metà fra gli hotel e le chiese colpiti dagli attentati. In tutto la polizia ha scoperto 87 detonatori.

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